Mercoledì 21 ottobre si è svolta l’audizione alla Commissione lavoro del Senato di vertici aziendali e sindacati di St Microelectronics. Fim, Fiom e Uilm hanno manifestato le preoccupazioni per un’azienda di un settore strategico dell’economia nazionale, quello della microelettronica, che negli ultimi anni ha diminuito drasticamente gli investimenti in ricerca e sviluppo.
«Abbiamo chiesto che il Governo, azionista di St Microelectronics, giochi un ruolo diverso rispetto a ciò che ha fatto fino ad ora e che imponga all’azienda un cambio di strategia industriale che punti al rilancio degli investimenti e che miri alla ricerca e lo sviluppo», conclude Pietro Occhiuto della Cgil MB. Assenti, in commissione, i commissari di maggioranza Pd e Ncd.
Intanto per il 26 ottobre è confermato lo sciopero con presidio davanti ai cancelli di Agrate Brianza contro l’incertezza sugli investimenti e il rischio dismissioni di alcuni settori. Parteciperà una delegazione sindacale francese, a sottolineare i timori condivisi e il comune obiettivo di salvaguardare l’occupazione in Italia così come Oltralpe.
L’azione è infatti la prima di una serie di iniziative decisa dal coordinamento sindacale europeo e da quello nazionale di Fim, Fiom e Uilm, dopo le recenti esternazioni dei vertici della multinazionale circa la possibile dismissione del settore digitale oltre che sul già noto problema del fermo degli investimenti.
«Alla luce delle ultime dichiarazioni del Ceo di StMicroelectronics su possibili dismissioni del settore digitale e sul blocco degli investimenti attuato anche in Italia, insieme al coordinamento dei delegati del Cae (Comitato Aziendale Europeo) e al coordinamento nazionale Fim Fiom Uilm sono state decise una serie di iniziative per denunciare lo stato di incertezza che sta attraversando STM, le possibili ricadute negative occupazionali e per il rilancio del settore – si legge in un comunicato – Una delle iniziative si è già tenuta giovedì 15 ottobre a Catania e a Grenoble, effettuando assemblee in sciopero davanti ai cancelli dell’azienda; era presente una delegazione di delegati sindacali italiani nel sito di Grenoble. Le forze politiche e sociali, i media sono invitati a questa iniziativa che è messa in atto per difendere una delle principali realtà italiane, la più importante realtà industriale del territorio e della Regione Lombardia» con, rispettivamente, 10mila e oltre 5mila addetti.