Monza: Carlo Banchelli (Cartapesta) finalista ad Area Sanremo

Sabato 23 novembre si gioca un posto al Festival della canzone italiana davanti alla commissione Rai.
La foto dei finalisti pubblicata da Area Sanremo: Banchelli è il terzo da sinistra
La foto dei finalisti pubblicata da Area Sanremo: Banchelli è il terzo da sinistra

C’è anche il monzese Carlo Banchelli, fondatore dei Cartapesta, tra i finalisti dell’edizione 2024 di Area Sanremo, il concorso canoro che mette in palio la partecipazione alla prossima edizione del Festival della canzone italiana. Banchelli si è aggiudicato il passaggio alla finale nelle audizioni di giovedì 21 ed è stato annunciato come uno dei partecipanti all’ultimo ostacolo prima del palco dell’Ariston venerdì sera.

Le premiazioni di Area Sanremo 2024 si sono tenute al teatro dell’opera del casinò di Sanremo, presente il conduttore Carlo Conti, oltre al sindaco della città ligure Alessandro Mager e il presidente della Fondazione Orchestra sinfonica di Sanremo, Filippo Biolè. L’ultima audizione è in programma sabato 23 novembre davanti alla commissione della Rai, negli spazi del Palafiori. Con Banchelli ci sono Albe, Crytical, Djomi, Etra, Hanami,  Lovinne, Maria Tomba, Sofia Sole, Kimono: il monzese si presenta con il nome d’arte della band che ha fondato, Cartapesta, che aveva condiviso con Riccardo Diecidue, pianista e autore delle musiche del gruppo, ma ora suo nome d’arte individuale.

Monza: Cartapesta ad Area Sanremo e quel brano con Tamberi

Poco più di un anno fa l’allora duo aveva pubblicato “Carlo come te”, brano dedicato al nonno di Banchelli, titolare fino a una ventina di anni fa di un’officina in via Val Venosta, nel quartiere San Fruttuoso, dove realizzava telai per biciclette da corsa. «Mio nonno lo ricordo sempre accanto a me, mi è sembrato quasi naturale dedicare a lui una canzone, anche se ci è voluto tanto per vederla nascere», aveva raccontato Carlo Banchelli.

Nel 2021 invece, quando la formazione comprendeva anche Roberto Colzani, i Cartapesta (allora trio) avevano pubblicato “Quello che si perde”, coinvolgendo anche l’atleta olimpico Gianmarco Tamberi. «Sei piccolo e dici: da grande voglio fare l’astronauta ed è giusto, è normale» aveva detto all’epoca il monzese, che peraltro è insegnante alle primarie. «Ma se lo dici da grande ti prendono a sberle. Eppure pensiamo che sia giusto continuare a sognare, che è indispensabile». Così come è indispensabile, per esempio, per i campioni di atletica leggera: e allora Gianmarco Tamberi, recordman italiano di salto in alto, complice del video. «Gli ho scritto e gli ho proposto di partecipare, senza conoscerlo. E lui ha risposto “volentieri”».