Michele Spotti è il nuovo direttore generale dell’Opéra di Marsiglia. Lo ha annunciato ufficialmente nella mattinata di mercoledì Benoit Payan, sindaco della città transalpina, che ha scelto il ventinovenne cesanese per dare un futuro radioso al teatro cittadino. Spotti, del resto, è sempre stato considerato un’eccellenza nella direzione d’orchestra. Non tutti forse lo ricordano, ma è una delle sole cinque persone, nella lunghissima storia del Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Milano, che si è diplomato a pieni voti in questo campo.
Michele Spotti, diploma in violino e in direzione d’orchestra
Il suo esordio, a tutti gli effetti, coincide con “Le nozze di Figaro” al teatro “Mancinelli” di Orvieto ormai ben nove anni fa. Lui, con modestia, ma anche con l’ironia che sempre lo contraddistingue, ama raccontare di aver scelto questa carriera sia perché avvicinato dalla famiglia al mondo della musica. E specifica di non essersi fermato al diploma di conservatorio in violino, puntando sulla direzione d’orchestra, poiché si ritiene piuttosto autoritario. Tutt’altro che vero. Chi ha lavorato con lui ne ha sempre ricavato un’ottima impressione per la sua umiltà e per i suoi modi garbati. Su di lui aveva posato gli occhi anche il grande Riccardo Muti, che lo aveva voluto per una masterclass di altissimo livello riservata a pochissimi privilegiati malgrado le numerosissime richieste di iscrizione.
Michele Spotti: “E’ stato facile innamorarsi dell’Opéra di Marsiglia”
Ora è impegnato a Basilea con il “Rigoletto”, il 17 febbraio è atteso al Teatro Massimo di Palermo per il “Don Pasquale”. In passato si è già fatto conoscere in tutto il mondo. Anche all’Opéra di Marsiglia, in cui ha diretto lo scorso anno il “Guglielmo Tell” e che ora ha deciso di puntare su di lui. Spotti, dopo l’annuncio del sindaco, ha manifestato a sua volta la sua gioia: «È un grandissimo onore accogliere questa nomina – ha dichiarato -. E’ stato facile innamorarsi dell’Opéra di Marsiglia, della sua orchestra, del suo coro e di tutte le maestranze. La luce di Marsiglia si riflette nelle sonorità dell’orchestra, anche grazie agli eccellenti direttori che mi hanno preceduto. Il mio desiderio è ora quello di dare vita a un percorso di crescita reciproca. Questo significa anche affrontare repertori eterogenei, sia in ambito operistico sia sinfonico. Il mio obiettivo sarà quello di creare un’identità sonora ancora più forte, valorizzando le enormi potenzialità di una già ottima compagine». E poi la grande sfida: attraverso la diffusione della capillare programmazione del territorio, sogna di avvicinare il pubblico di ogni età alla musica classica