Arte: il Premio di pittura Lissone 2025 cambia formula

Tre curatori, ciascuno due artisti, sei opere ad arricchire le collezioni del Mac: le parole del direttore artistico Raimondi.
Ariel Schlesinger Untitled (Burnt Turkmenistan carpet), 2021 Burnt carpet Courtesy Galleria Massimo Minini, Brescia
Ariel Schlesinger Untitled (Burnt Turkmenistan carpet), 2021 Burnt carpet Courtesy Galleria Massimo Minini, Brescia

La Weltanschauung è lo spirito dei tempi: l’aria che tira, per farla breve e sommaria. Il primo a parlarne diffusamente, probabilmente, è il filosofo Immanuel Kant, verso la fine del Settecento, poi il termine entra di peso nel dibattito intellettuale nell’Ottocento e non sarà un caso se la parola tedesca si radica così potentemente nella pubblicistica nell’epoca del Romanticismo, quando così forte è la presenza teutonica.

Lo spirito dei tempi è la musica che gira intorno, come scriveva il musicista Ivano Fossati: forse un refrain che anche Stefano Raimondi, direttore artistico del Museo d’arte contemporanea di Lissone, aveva in testa quando ha programmato il nuovo format del Premio di pittura Città di Lissone – un premio che, come ha ricordato Alberto Zanchetta, ex direttore del Mac, nella sua ampia pubblicistica negli anni di guida del museo, ha rivaleggiato senza troppe sindrome di inferiorità nel Dopoguerra con la Biennale di Venezia.

La nuova formula per l’edizione 2025 (la cui mostra che sarà inaugurata il 18 ottobre alle 18 per proseguire fino 18 gennaio 2026) è la condivisione della cura del premio a tre mani per invitare, ciascuno, due artisti. Ognuno dei quali è chiamato a realizzare un’opera specifica per il premio che entrerà direttamente nella collezione storica del premio lissonese di pittura.

I protagonisti dell’edizione 2025 del Premio di pittura Lissone

Cecilia Granara
Cecilia Granara

Allora Lorenzo Balbi, direttore del Mambo – Museo d’arte moderna di Bologna, che ha invitato gli artisti Viola Leddi (1993, Milano; vive e lavora a Ginevra) e Valerio Nicolai (1988, Gorizia; vive e lavora a Milano); poi Hanne Mugaas, direttrice di Kunsthall Stavanger e Head of programme Oca – Office for contemporary art Norway, che ha scelto Cecilia Granara (1991, Jeddah, Arabia Saudita; vive e lavora in Messico) e Giuliana Rosso (1992, Chivasso; vive e lavora a Torino). Quindi lo stesso Raimondi, che ha invitato Landon Metz (1985, Phoenix, Arizona; vive e lavora a New York) e Ariel Schlesinger (1980, Gerusalemme; vive e lavora a Berlino, New York e Quito).

Il nuovo format del Premio Lissone è stato rivoluzionato e si sviluppa in una mostra che presenta, su tutti e tre i piani del museo – si legge nella presentazione del progetto – una selezione dei diversi lavori di ricerca sviluppati dai sei artisti invitati, ognuno dei quali realizzerà appositamente un lavoro inedito che entrerà a fare parte della collezione permanente del museo”.

Giuliana Rosso, L'arcobaleno disidratato (2019, 200x200 cm, gessetti su carta,Turin,2019, Courtesy the artist and Almanac London -Turin)
Giuliana Rosso, L’arcobaleno disidratato (2019, 200×200 cm, gessetti su carta,Turin,2019, Courtesy the artist and Almanac London -Turin)

Per Raimondi l’arte non è “competizione” come sarebbe sottointeso in una manifestazione che nasce come mostra-premio “ma dialogo: il concetto di premio in cui un artista vince mi sembra lontano dallo spirito del nostro tempo”, appunto la Weltanschauung così cara ai romantici, “e da quello di una comunità artistica che matura attraverso la collaborazione e lo scambio incessante di idee”.

Il Premio di pittura Lissone ieri e oggi

Tra gli obiettivi della nuova edizione del Premio di pittura Città di Lissoneun punto di vista privilegiato sulla ricerca pittorica contemporanea e, per continuare la strada intrapresa dallo storico premio, la scelta è ricaduta su artisti di massimo 45 anni, con alle spalle la realizzazione di almeno una mostra personale in istituzioni museali o fondazioni di primaria rilevanza a testimonianza della concreta qualità di ricerca dell’artista”. L’inaugurazione della mostra è in programma per sabato 18 ottobre alle 18 negli spazi del Mac, che si trova a Lissone in viale Elisa Ancona ed è aperto, sempre gratuitamente, mercoledì, giovedì, venerdì dalle 16 alle 19 e sabato e domenica dalle 11 alle 19. La mostra rimane allestita fino al 18 gennaio.

“Il Mac – ricorda la città brianzola – è depositario dell’intera collezione dello storico Premio Lissone, costituita dalle opere che dal 1946 al 1967 entrarono a far parte delle collezioni comunali attraverso il prestigioso premio di pittura. Si tratta delle opere che vinsero il Gran premio per la pittura, il secondo premio, il premio acquisto e le donazioni di artisti che parteciparono al contest. La storia del Premio Lissone, tra i primi sorti in Italia, colloca la città tra i poli della valorizzazione dall’arte contemporanea di allora”. Negli anni i premio ha annoverato tra i giurati personalità dell’arte come Raffaele De Grada, Marco Valsecchi, Giulio Carlo Argan e Giuseppe Marchiori. Dopo la chiusura nel 1967, il premio è rinato nel 1999 grazie alla volontà del Comune di Lissone con la Famiglia artistica lissonese.

L'autore

Libri, arte, gatti e sì, tanta (spesso troppa) cucina. Non solo quella redazionale. Tutto il resto è cronaca. Giornalista professionista, redattore, alla soglia dei trent’anni di Cittadino, ma solo perché ho iniziato giovanissimo. Con più di 125 anni di storia di Monza e Brianza da tramandare.