Il 10 agosto 2024 è stato celebrato l’80esimo anniversario della morte di Alfonso Casati sul fronte di Jesi durante la guerra di Liberazione. Alfonso Casati nacque a Milano il 13 Luglio 1918 nel Palazzo Casati Stampa Soncino. Il padre Alessandro proveniva da una nobile famiglia milanese e fu animato da idee riformiste, successivamente Alessandro si accostò al pensiero di Benedetto Croce e partecipò alla Prima Guerra Mondiale. Nel 1923 venne nominato senatore; fu anche Ministro della Pubblica Istruzione nel Governo Mussolini per sei mesi tra il 1924 e il 1925. Dopo questa data interruppe la sua collaborazione col fascismo e lasciò la politica attiva; riprese nel 1943, come rappresentante del Partito Liberale nel Comitato di Liberazione Nazionale. Fu ministro della difesa nei due governi presieduti da Ivanoe Bonomi (1944-1945). Dopo il 1945 fu Presidente del Consiglio Supremo della Difesa e Presidente della Delegazione italiana all’Unesco.
Il conte Alessandro sposò a Monza il 5 ottobre 1914, la marchesa Leopolda Incisa della Rocchetta. Dal loro matrimonio nacque 4 anni un unico figlio: Il conte Alfonso Casati Stampa Soncino.Negli anni bui del fascismo i Casati ed in particolare Alessandro hanno fatto della loro residenza di Arcore, “La Villa San Martino” il centro della resistenza culturale e di impronta liberale e cattolica non a caso Benedetto Croce era spesso loro ospite. In questo clima liberare crebbe Alfonso Casati un giovane di carattere riservato, amante della natura, della musica e della letteratura, per nulla “esaltato” pur essendo lui un giovane nobile, ma caparbio e molto coraggioso, fino a morire, volendo partecipare in prima persona alla rinascita della nostra Italia.
Alfonso arrivava ad Arcore al termine dell’anno scolastico e si dedicava alle sue passioni: il calcio e la caccia, possedeva un “roccolo” nei boschi che circondavano Arcore e spesso passava intere mattinate nel capanno di caccia. Il giovane Alfonso era tifoso Juventino e aveva costituito una squadra di calcio di sette elementi scelti tra i figli dei contadini che frequentavano la Villa San Martino.
Arcore, Muggiò e Corinaldo ricordano Alfonso Casati: scrisse lettere dal fronte ai familiari
Nel 1941 Alfonso si trasferì a Roma per seguire il padre dopodiché tornò ad Arcore in poche occasioni. Studente in lettere, venne chiamato alle armi nel 1941 per obbligo di leva ed ammesso al corso preparatorio nel 1Reggimento Granatieri. Nel 1942 conseguì la promozione a Sergente e nel marzo 1943, ottenne la promozione come Sottotenente nel 3Reggimento Granatieri. Un bellissimo ricordo di Alfonso sono Le lettere dal Fronte inviate ai familiari, ma anche quelle dirette all’amico di famiglia Benedetto Croce durante la sua permanenza in Corsica nelle quali parlava della vita quotidiana, delle difficoltà e dei “dolori” della vita al fronte.
In una importantissima lettera a Benedetto Croce, Alfonso chiede esplicitamente di essere mandato al fronte: con queste parole: “Lei avrà capito come e con quanto desiderio io aspiri da mesi a sganciarmi dall’inattivo reparto in cui mi trovo attualmente per passare in una unità operante sul fronte Italiano”.
Questo è un documento in cui si presenta la sua coraggiosa decisione di partecipare in prima linea, senza richieder privilegi. Nelle lettere Alfonso non dimenticava mai la sua Arcore, spesso rimpiangeva le sue battute di caccia nelle campagne di Bernate e Velate, scandiva i momenti più importanti della giornata, dispensava consigli, per tutti, era colmo di gioia per un pacco ricevuto oppure esprimeva la tristezza per la morte di un compagno.
Il sottotenente Alfonso Casati il 6 Agosto del 1944 a Corinaldo (Ancona) in un’azione di combattimento cadeva non ancora trentenne. L’annuncio venne fatto con un o.d.g. del ricostituito esercito italiano che combatteva a fianco degli alleati: poche parole per confermare l’encomiabile attaccamento alla causa, quella stessa fedeltà che lo spinse ad un gesto eroico e a scusarsi con la madre per una scelta affettivamente incomprensibile ma eticamente ammirabile. Cadde nel tentativo, di proteggere la ritirata di reparti polacchi e italiani da una posizione contesa, durante questa azione militare venne colpito da un colpo di mortaio tedesco. Ad Alfonso Casati venne concessa l’onorificenza di medaglia d’oro al valor militare
Ecco le motivazioni: “Volontario della nuova guerra di redenzione contro il tradizionale nemico, durante arduo ciclo operativo dava ripetute prove di altissima abnegazione e di costante sprezzo del pericolo. Comandante di un plotone mitraglieri, nel corso di un aspro combattimento si lanciava alla testa dei propri uomini in ripetuti attacchi e contrattacchi contro importanti posizioni tenacemente difese da forti nuclei tedeschi, riuscendo dopo una strenua e cruenta lotta ad eliminare la resistenza avversaria. In una successiva azione si offriva volontariamente di partecipare ad una rischiosa impresa per la conquista di un importante centro abitato saldamente presidiato dal nemico. Determinatasi una sosta nell’attacco a causa dell’intensissimo fuoco della difesa, non esitava a portarsi con un esiguo nucleo di animosi in zona dominante e scoperta allo scopo di attirare su di sé l’attenzione del nemico e agevolare col fuoco delle proprie armi i movimenti dei reparti attaccanti. Benché fatto segno alla micidiale reazione tedesca e conscio dell’inevitabile sacrificio non desisteva dal nobile intento ed ergendosi fieramente in mezzo al fragore della battaglia continuava la propria efficace azione infliggendo perdite notevoli all’avversario mentre il successo coronava l’azione. Colpito a morte, continuava ad incitare con la parola e col gesto i propri uomini alla lotta, offrendo a tutti i nobilissimo esempio di un eroico trapasso”.
Arcore, Muggiò e Corinaldo ricordano Alfonso Casati: forte legame con la Brianza
Nel 1946 l’Università degli studi di Milano gli ha conferito la Laurea Honoris Causa alla memoria.Molte vie e istituti scolastici sono a lui intitolati in svariati paesi della Brianza, ad Arcore la via Alfonso Casati insieme alla via Ferruccio Gilera sono le due principali vie che attraversano il paese, ma la Via Alfonso Casati è presente nei comuni di Muggiò, Cinisello Balsamo, Usmate, Cusago. Per volere del padre, Alessandro Casati, in memoria del figlio morto in guerra fu concesso alla Parrocchia di Arcore un lascito che rese possibile l’istituzione presso l’oratorio di una società sportiva che ne avrebbe dovuto conservare il nome nel tempo.Dal 1946 l’Unione Sportiva Alfonso Casati. fu il punto di riferimento per lo sport arcorese. Generazioni di sportivi hanno vestito i colori bianco-verdi della società portandola a gareggiare in numerosi campionati e competizioni nei settori dell’atletica, del calcio, della ginnastica artistica e ritmica, della pallacanestro e della pallavolo.
Arcore, Muggiò e Corinaldo ricordano Alfonso Casati: legame a doppio filo tra le famiglie Casati e Savoldelli
l mio ricordo personale è legato alla famiglia Casati ed in particolare ad Alfonso a cui devo il nome, in quanto la mia famiglia è stata parte della vita di queste importanti personalità della storia non solo Arcorese ma dell’intera Italia.Come spesso accadeva i signori di un tempo si circondavano di personale che li assistevano nella vita quotidiana, dalle domestiche, alle cuoche. dai contadini agli stallieri e come dimenticare gli autisti. Ecco mio nonno Ferdinando Savoldelli era l’autista del Conte Casati, direi un grande privilegio per un uomo che nacque nel 1904 e che poté vantare la possibilità di guidare come autista un’autovettura agli inizi del’900 e di poter essere l’autista personale di una famiglia così importante. Mio nonno Ferdinando fu molto vicino ad Alfonso in tante occasioni oltre ad accompagnarlo come autista si occupava di lucidare i suoi stivali ed accompagnarlo al “roccolo” nella caccia, molte sono le lettere che documentano una relazione di stima e di amicizia.
Mio papà Eugenio nacque nel 1940 a Milano e pochi furono i ricordi di Alfonso Casati ovviamente, ma fin da piccolo mi trasmise l’affetto e la riconoscenza nei confronti di questa famiglia tanto è che io Alfonso Savoldelli porto il suo nome, proprio in sua memoria, di questo ne sono particolarmente fiero.
Ricordo che fin da piccolo i giorni prima del 2 Novembre con mio padre ci recavamo al cimitero di Muggiò per occuparmi della sistemazione e la pulizia della tomba della famiglia Casati e per lasciare un ricordo personale anche con un vaso di fiori.
Quest’anno in questa ricorrenza, mi sono sentito di raccontare questa storia inserendo dettagli miei e testimonianze provenienti dalla mia famiglia per poterla condividere con i cittadini di Arcore e non solo ricordando che Arcore ha avuto delle personalità di cui andare orgogliosa.