Albiate, ancora polemiche sulla sagra: Sala attacca la sindaca Gallo

Il presidente degli Amici di San Fermo, sul numero unico, spiega i motivi del passo indietro, accusando la giunta di aver voluto stravolgere il canovaccio consolidato
La scorsa edizione della Sagra di San Fermo ad Albiate
La scorsa edizione della Sagra di San Fermo ad Albiate

«In questi anni si è verificata una situazione che sarà ricordata come una delle pagine più buie della storia di Albiate». È forse il passaggio più duro del presidente degli Amici di San Fermo, Sergio Sala, che sulle pagine del numero unico della sagra, rompe il silenzio nell’editoriale intitolato “Il buio oltre la siepe” e spiega i motivi che hanno indotto gli Amici di San Fermo a non partecipare all’organizzazione della sagra.

San Fermo: il motivo del passo indietro

«Una decisione presa dal direttivo e sostenuta dall’assemblea dei soci -premette-: la scelta, ponderata e molto sofferta, è stata presa con umiltà e tanto coraggio. Il motivo di questa decisione è dovuto al nostro non coinvolgimento nella pianificazione della sagra e per averci mancato di rispetto; così ci siamo sentiti esclusi e totalmente ignorati, eccetto approvare una proposta fattaci dell’amministrazione che, sinceramente, era impossibile accettare, ovvero stravolgere il nome della sagra, cambiare la denominazione degli spettacoli, ma, soprattutto, limitare la fiera zootecnica con tutti i suoi vari componenti».

San Fermo: l’accusa di pochissimo buonsenso

Il presidente rivela la goccia che ha fatto traboccare il vaso che -dice- «è stata l’aver intuito che l’amministrazione perseguiva il progetto di sminuirci e toglierci la nostra indipendenza». «Può un manifesto rancore generare una rottura o spaccatura così profonda? -si domanda Sala-. Solo una persona con pochissimo buonsenso poteva far succedere tutto ciò. Per questo motivo abbiamo rinunciato a realizzare gli spettacoli in Villa Campello, cancellando gli eventi che avevamo programmato e destinandone alcuni in Corte Tanzi. Tutto ciò ha generato un malcontento ed una confusione nella cittadinanza. Ci chiediamo se tutto questo putiferio sia stato necessario o forse sarebbe stato meglio portare cambiamenti senza stravolgere totalmente una festa consolidata nel tempo». Sala ricorda che per più di 15 anni «ci siamo messi a disposizione della comunità a piene mani».

San Fermo: l’auspicio che qualcosa possa cambiare

«Il voler stravolgere ad ogni costo il nostro operato non è stata un’idea geniale -conclude-: quando l’ambizione e la voglia di protagonismo vengono prima di tutto, qualsiasi progetto è destinato a fallire, ma ormai è troppo tardi per rimediare. Il rifiuto della sindaca di scrivere un articolo sul numero unico, negare un saluto alla comunità che si rappresenta, è un grave errore perché un conto sono gli Amici di San Fermo, altro è il rispetto che si deve per i propri concittadini. Questa presa di posizione porterà a conseguenze negative e gravi per l’intera comunità. La speranza è che l’anno prossimo la situazione possa cambiare… tutto questo ha generato il buio oltre la siepe».

L'autore

Giornalista pubblicista dal 1998, ascolto persone, racconto storie, modero eventi. Amo lo sport, ma sono molto di parte.