Sono passati quasi venticinque anni da quella istantanea cruenta comparsa sugli schermi dei cinema e firmata da Danny Boyle: “Trainspotting” (1996), la traduzione per immagini del romanzo di Irvine Welsh (1993) che raccontava un gruppo di amici tossicodipendenti di Edimburgo, in Scozia.
«Scegli noi. Scegli la vita. Scegli il mutuo da pagare, la lavatrice, la macchina; scegli di startene seduto su un divano a guardare i giochini alla televisione, a distruggerti il cervello e l’anima, a riempirti la pancia di porcherie che ti avvelenano» commentava il protagonista, l’unico del gruppo a scegliere deliberatamente la strada dell’eroina.
Una fotografia generazionale portata in scena al Binario 7 di Monza, venerdì 13 (sold out) e nella nuova data di sabato 14 aprile alle 21, nella versione di Wajdi Mouawad con la traduzione di Emanuele Aldrovandi, per la regia di Sandro Mabellini: sono Marco Bellocchio, Valentina Cardinali, Michele Di Giacomo, Riccardo Festa a vestire i panni di Tommy, Sick Boy e gli altri (di cui peraltro un anno fa è stato realizzato il sequel cinematografico): “Abbiamo deciso di realizzare questo spettacolo Per mettere in scena persone che l’uomo medio non vuole vedere; perché i personaggi di questo romanzo ci costringono a farci domande sul funzionamento della nostra società – ha scritto il regista – I personaggi di Trainspotting passano il tempo fuggendo le loro responsabilità: non lavorano, ricevono sussidi di disoccupazione che spendono in droghe e alcol, perché la realtà della vita non li interessa”.
Ed è un quadro che non ha cambiato di tanto le coordinate, se i temi affrontati sono “la dipendenza dalla droga, l’Infanzia, l’adolescenza, la famiglia, l’identità, l’alterità, il razzismo, la vita sociale, le condizioni socioeconomiche, la violenza”.
Diventato presto un film di culto, è stato inserito nelle prime dieci migliori pellicole britanniche dal British Film Institute e considerato il miglior film scozzese da un sondaggio di una decina di anni fa. Sembrava destinato alla vittoria del prestigioso Booker prize anche il romanzo, ma – scrive lo stesso Welsh – stando a quanto detto dal presidente di giuria Grey Gowrie, è stato scartato perché ritenuto offensivo nei confronti di due giudici donne (“after offending the sensibilities of two female judges”).
Lo spettacolo è di Viola Produzioni ed è presentato nella nuova stagione “ L’Altro Binario”, Trainspotting, biglietti a 12 euro oppure 6 per gli under 18. Per info e prenotazioni: via Filippo Turati 8, Monza, telefono 039 2027002 e biglietteria@binario7.org