“Qui città di M.”: il premio Ubu Arianna Scommegna al Binario 7 di Monza

Il premio Ubu Arianna Scommegna arriva a Monza con lo spettacolo “Qui città di M.”, ispirato al romanzo di Piero Colaprico: sabato e domenica al Binario 7 le indagini su due brutali omicidi a Milano.
“Qui città di M.”: il premio Ubu Arianna Scommegna al Binario 7 di Monza

Sette personaggi in cerca di un attore. O meglio, sette personaggi per un’unica attrice. Lei è Arianna Scommegna, che poco più di un mese fa, lo scorso 15 dicembre al teatro Grassi di Milano, è stata insignita del premio Ubu 2014 come migliore attrice, ottenuto grazie al ruolo di Ruth in “Il ritorno a casa” di Peter Stein. Arriva al Binario 7 sabato 24 e domenica 25 gennaio con un’altra, grandiosa prova d’attore: “Qui città di M.”, del giornalista e scrittore Piero Colaprico, con la regia di Serena Sinigaglia.

«Serena, con cui lavoro da decenni, desiderava portare in scena un monologo – racconta Scommegna – Era il 2005: aveva appena letto la “Trilogia della città di M.” scritta da Colaprico e ne era rimasta colpita. Senza perder tempo l’ha chiamato e l’ha coinvolto nel progetto. E Piero, ispirandosi al romanzo, ha scritto appositamente questo testo teatrale: si tratta di un monologo, in cui prendono voce sette diversi personaggi. Così io interpreto tre poliziotti – un ispettore, una donna, una delle prime entrate in polizia, un ragazzo che lavora alla scientifica -, un anziano taxista milanese, un capocantiere bergamasco, una giornalista e un becchino». È un’inchiesta, “Qui città di M.”, un giallo metropolitano. Due spietati omicidi, un enigma che le forze dell’ordine devono risolvere: due cadaveri vengono rinvenuti in scatole di cartone in un cantiere alla periferia di Milano.

Quando si chiede a Scommegna come si sia preparata a interpretare sette diversi personaggi in una volta sola, la risposta sorprende: «In realtà all’inizio la domanda che mi ero posta era un’altra: come faccio a interpretare dei poliziotti? Non conosco il loro universo – ricorda Scommegna – Per fortuna Colaprico, che nel corso della sua carriera di giornalista si è spesso occupato anche di nera e di giudiziaria, è venuto in nostro soccorso. Io e Serena siamo state portate in questura, a Milano, e abbiamo trascorso diverse giornate a stretto contatto con i poliziotti, uomini e donne, della omicidi. È stata un’esperienza molto bella, che mi ha permesso di esercitarmi “in loco”, conducendo una sorta di studio antropologico. Del resto – aggiunge l’attrice – per prepararmi al meglio per me è fondamentale incontrare le persone, osservarle, ispirarmi alla natura umana più vera».

Estremamente verosimile è anche l’ambientazione nella città di M., che sta per Milano, ma che rappresenta pienamente qualsiasi altra città italiana dominata dal grigio del cemento. Dal grigio della solitudine e della paura. Arianna Scommegna in “Qui città di M.” (produzione compagnia Atir) al Binario 7 sabato 24 alle 21 e domenica 25 alle 16 e alle 21. Costi e prenotazioni: teatrobinario7.it, 039 2027002.