A Monza una targa per Giuseppe Mazzini nel 150esimo anniversario della morte

Il 22 giugno scopertura della targa dedicata a uno dei padri della nazione italiana, Giuseppe Mazzini, nel largo cui ha dato il nome.
Giuseppe Garibaldi e Giuseppe Mazzini
Giuseppe Garibaldi e Giuseppe Mazzini

In città è ben ricordato. Monza ha dedicato a Giuseppe Garibaldi due statue, una ai boschetti reali e una nei pressi del palazzo di giustizia, all’interno della piazza a lui intitolata (la prima copia della seconda, in realtà). Insomma, per farla spiccia, il confronto con l’altro grande Giuseppe di quel periodo, Mazzini, il confronto è impari: il nome del politico e patriota risorgimentale è stato scelto per designare solo uno dei grandi incroci del centro storico, largo Mazzini appunto.

La targa, Mazzini, l’Associazione mazziniana

Per questo motivo la sezione di Monza dell’Associazione mazziniana italiana ha deciso di rimboccarsi le maniche per offrire il giusto tributo a uno dei personaggi chiave della storia italiana dell’Ottocento. Del resto nel 2022 ricorre il 150esimo anniversario dalla sua morte e le associazioni mazziniane di tutta Italia hanno organizzato iniziative e momenti commemorativi. A Monza l’appuntamento è fissato per il 22 giugno quando, alle 18, in largo Mazzini, nei pressi di una piccola aiuola davanti al giardino della Rinascente, sarà inaugurata una targa in ricordo del passaggio di Giuseppe Mazzini da Monza, avvenuto nell’agosto del 1848.

L’associazione Mazziniana: “Un personaggio spesso dimenticato”

«Un personaggio purtroppo spesso dimenticato – commenta la presidente di Ami Monza Gianna Parriche invece, con le sue riflessioni e il suo operato, ha contribuito alla definizione della nostra struttura sociale, politica e amministrativa». La cerimonia, inizialmente prevista per lo scorso 2 giugno, festa della repubblica, è stata spostata al 22, giorno in cui, nel 1805, a Genova, Mazzini veniva al mondo. Il passaggio di Mazzini e di Garibaldi da Monza, nell’agosto del 1848, è testimoniato dalle cronache e anche da una stampa dell’epoca: dopo il rientro degli austriaci a Milano, ai patrioti non restava che ritirarsi e spostarsi altrove, per cercare di organizzare nuove rivolte. Ecco allora che i due, diretti a Como, fecero una rapida tappa in città.