Per Alessandro Gaudioso, il ventenne che la mattina dello scorso luglio, secondo le accuse, aveva rapinato e violentato una barista di Vimercate, è arrivata la sentenza di primo grado: 14 anni e due mesi di condanna con rito abbreviato e il beneficio dello sconto di in terzo della pena. Una pena superiore, quella comminata, a quella richiesta dal pubblico ministero, Francesca Gentilini, 13 anni e 7 mesi. Stabilita inoltre una provvisionale subito esecutiva di 25mila euro alla vittima, che si è costituita parte civile. Inoltre l’imputato a fine pena, sarà soggetto ad una valutazione da parte del giudice di sorveglianza che dovrà decidere se sottoporlo a una ulteriore misura di sicurezza.
Vimercate, la condanna superiore a quanto chiesto dal pubblico ministero
Il ventenne vimercatese, la mattina del 13 luglio, alle 6,30, aveva atteso la barista vimercatese trentacinquenne che si accingeva ad aprire il suo locale e dopo averla spintonata all’interno l’aveva prima rapinata del fondo cassa, che ammontava a circa 70 euro, e subito dopo l’aveva costretta a subire un rapporto sessuale. Erano stati i carabinieri di Vimercate, al comando del capitano Giuseppe Della Queva, dieci giorni dopo, a seguito di serrate indagini, a identificare e arrestare il presunto responsabile.
Vimercate: rapina e violenza alla barista, parla l’avvocato del condannato
“Il ragazzo – dichiara l’avvocato Giampiero Lapomarda, difensore di Gaudioso – pur essendo preparato al peggio, anche per l’evidenza delle schiaccianti prove, alla lettura della sentenza ha realizzato ulteriormente la gravità delle colpe di cui si è macchiato. L’ho lasciato questa mattina cercando di trovare un senso a quello che potrebbe essere un eventuale appello, lo valuteremo magari successivamente. Per ora cercheremo di assorbire la conseguenza di una condanna così pesante su un ragazzo di vent’anni”.