Vimercate: indagato un 30enne per una carta di credito clonata

Per un ammanco di 180 euro sulla carta di credito è stato indagato un 30enne vimercatese titolare di un account per il poker online
Una pattuglia della polizia locale di Vimercate
Una pattuglia della polizia locale di Vimercate Foto Spinolo

Un cittadino italiano 45enne, residente nella Repubblica di San Marino sporge denuncia contro ignoti poiché scopre che la sua carta di credito è stata clonata e, nel luglio 2020, utilizzata fraudolentemente per giocate su un portale di video poker online, con un ammanco di 180 euro. A seguito di indagini, effettuate dal Dipartimento di Polizia di Dogana (RSM), viene indagato un cittadino italiano 30enne residente a Vimercate in quanto titolare dell’account sul portale di video poker. Mercoledì 3 luglio,  presso gli uffici della Polizia Locale di Vimercate, pertanto, su richiesta del Commissario della Legge (Giudice Inquirente) della RSM, accolta dalla Procura della Repubblica di Milano, è stata disposta una rogatoria internazionale proprio per interrogare l’indagato vimercatese, difeso dall’avvocato Francesco Ruffo.

Vimercate: indagato un 30enne e le indagini

Il difensore, subito dopo la rogatoria ha dichiarato che il suo assistito “si è avvalso della facoltà di non rispondere. Tale scelta è stata concordata con il Collega sanmarinese”. Infatti, il sistema giuridico della Repubblica del Monte Titano è completamente diverso dal nostro e basato ancora sullo “ius commune”, ovvero il diritto romano, ed era il diritto vigente nell’Europa continentale fino alle codificazioni napoleoniche. Nell’ambito penale vige un codice penale simile al nostro ma sul piano processuale il loro Codice di Procedura Penale è ispirato al nostro vecchio codice inquisitorio Rocco. Si è così deciso di affrontare il processo presso le Autorità Giudiziarie Sanmarinesi, avanti alle quali “si dimostrerà la totale estraneità ai fatti del mio assistito”  ha concluso il legale.

Vimercate: indagato un 30enne e l’account

In particolare, dalle indagini svolte è emerso che l’account del portale di video poker online è stato utilizzato da un soggetto rimasto anonimo, perché il gestore americano di posta elettronica non ha voluto fornire agli inquirenti le generalità del suo intestatario, che è entrato abusivamente nel sistema utilizzando una mail diversa da quella del suo titolare.