Villasanta dichiara guerra ai piccioni: il Comune incontra Ats e Enpa per trovare soluzioni

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Il Comune di Villasanta dichiara guerra ai piccioni. La proliferazione di questi animali, emblema della fauna urbana, è un fenomeno che è stato riscontrato soprattutto nelle zone di San Fiorano, Sant’Alessandro e nelle vie del centro storico. Un problema sollevato e segnalato più volte dai cittadini sia all’amministrazione sia alla Polizia locale. Il disagio riguarda soprattutto la sporcizia che producono i piccioni. L’assessore all’Ecologia, Gabriella Garatti, ha chiesto quindi un confronto con gli esperti di Ats Brianza e con i volontari dell’Enpa per cercare soluzioni e prevenire i disagi.

Villasanta, guerra ai piccioni: mancano i predatori

A causare la proliferazione dei volatili è principalmente la mancanza di predatori e, in parallelo, anche l’abbondanza di cibo facilmente a disposizione dei piccioni. A questo si aggiunge anche la presenza di luoghi e anfratti ideali per la nidificazione. Ats ha quindi suggerito una serie di indicazioni trasmesse all’amministrazione e rivolte ai cittadini, per cercare di contenere il fenomeno. Prima di tutto è importante non fornire cibo ai piccioni. Altrettanto efficace è chiudere gli anfratti, soprattutto negli spazi sotto i tetti delle vecchie abitazioni. La misura più efficace resta la posa di dissuasori come spuntoni appuntiti collocati sui davanzali per evitare che gli animali si posino imbrattando con guano i davanzali e le strade. Anche l’amministrazione ha provveduto di recente alla collocazione di alcuni dissuasori sui pali dei lampioni e in alcune vie del centro. Altri sono previsti in via Confalonieri. A questo proposito Enpa ha suggerito di utilizzare dissuasori elettrici o elettrostatici a bassissimo voltaggio, utili per allontanare anche altre specie animale che non vengono feriti ma solo infastiditi dalla piccolissima scarica elettrica.

L'autore

Nata nell’anno dei due presidenti e dei tre papi. Scrivo per il Cittadino dal 2009, prima solo per l’edizione cartacea poi per la tv e il sito per cui realizzo anche servizi video. Mi occupo di chiesa locale, cronaca, volontariato, terzo settore, carcere. Con l’associazione Carcere Aperto nel 2011 ho realizzato insieme al fotografo Antonio Pistillo la mostra “Guardami”, dove abbiamo raccontato le storie dei detenuti della casa circondariale di Monza.