La cassa integrazione è prorogata al momento fino al 31 dicembre, ma l’ultima lettera ricevuta dal datore di lavoro rischia di tramutarsi in una mannaia: quella del licenziamento di Capodanno. Si tratta dei dipendenti di Cultura Domani, la società di proprietà di “Navarra iniziative immobiliari” che gestiva la parte espositiva di Villa reale – il tempo imperfetto dipende dal fatto che l’attività è chiusa da marzo, con o senza lockdown.
Nei giorni scorsi è stata recapitata ai dipendenti (nove in tutto) e ai sindacati che li rappresentano, oltre che al Consorzio Villa reale in copia, l’avviso di “cessazione del contratto di sub-concessione” per “servizi inerenti all’attività museale” all’interno della Reggia, cioè negli spazi in concessione a Nuova Villa reale spa. Quest’ultima infatti alla fine di novembre ha scritto al Consorzio avvisando di voler recedere definitivamente dal contratto di concessione di Villa reale tornando a chiedere gli oltre 8 milioni di risarcimenti, dando appuntamento a metà gennaio del 2021 per la riconsegna delle chiavi al Consorzio Villa reale.
Se Nuova Villa reale non gestirà più la reggia, non avrà bisogno di Cultura Domani per l’attività espositiva: “Con la recessione dal contratto di concessione comunicato da Nuova Villa reale al Consorzio – si legge nel documento – e la conseguente risoluzione del contratto”, Cultura Domani è quindi tenuta a riconsegnare entro l’11 gennaio l’area affidatale in sub-gestione e godimento della concessionaria, con conseguente definitiva cessazione di ogni relativo servizio e attività”.
La Filcams Cgil con Fabiana Cabras si è attivata per chiedere un incontro con la direzione del Consorzio Villa reale e Parco, in programma nei prossimi giorni: le strade aperte non sembrano molte. Il sindacato probabilmente chiederà l’impegno a garantire in via prioritaria i dipendenti di Cultura Domani nella nuova gestione, sia che passi direttamente dal Consorzio sia attraverso una nuova società.