Vietato vietarle? E allora Monza si prepara a tassare le slot machine

Lo stato dice che sono legali e allora c’è poco da fare, dice il comune di Monza. E allora come fare a scoraggiare i bar che tengono le slot? Con una bella tassa aggiuntiva ai locali. Ecco l’idea della giunta e dell’assessore Carlo Abbà.
Ipotesi di tasse aggiuntive per chi non rinuncia alle slot a Monza
Ipotesi di tasse aggiuntive per chi non rinuncia alle slot a Monza Pozzoni Carlo

Lotta alla ludopatia: il comune mette mano nelle casse dei gestori che non rinunciano alle macchinette. Questa la nuova linea che adotta l’amministrazione comunale nelle azioni di contrasto alla ludopatia. Tempi duri per gli esercenti monzesi che non toglieranno le slot machine. A breve, infatti, verrà introdotta un’imposta locale ad hoc, o meglio: una tassa pensata proprio per chi incassa dall’azzardo.

Ad annunciarlo l’assessore al commercio Carlo Abbà, nel tentativo invogliare i gestori dei locali a dire addio alle macchinette mangiasoldi. «Il problema è che le slot machine sono legali, riconosciute dallo Stato – spiega – Il loro controllo è fuori dal potere dei comuni. Non si tratta di alibi, ma della realtà». In altri termini se da una parte il Pirellone legifera per ostacolare la diffusione delle macchinette imponendo distanze precise di almeno 500 metri dai luoghi sensibili, come per esempio le scuole, dall’altra le amministrazioni locali possono fare ben poco, non essendo fuori legge. E il comune ha perciò deciso di passare direttamente alla linea dura tassando gli esercenti che non vi rinunciano.

«Non possiamo proibire di svolgere un’attività legale – sottolinea – C’è dimostrazione di buona volontà da parte della regione nell’ostacolare qualcosa che la legge, comunque, non vieta». E allora la decisione di studiare anche legalmente quello che si può davvero fare e l’idea che si sta concretizzando è tassare di più chi ha le slot nei locali. «Cercando di rendere meno conveniente la presenza delle macchinette nel proprio bar».

I tempi di introduzione della nuova imposizione dovrebbero essere brevi. «Il prima possibile – conferma – non abbiamo ancora stabilito la cifra. Come comune continueremo a premiare quegli esercenti che dicono no alle slot, ma ribadisco che non possiamo proibire la loro installazione, essendo un’attività legale. Possiamo però renderla meno appetibile».

Ma Abbà precisa che questo è solo uno degli interventi adottati dalla giunta Scanagatti nella lotta alla ludopatia. Con azioni intraprese insieme ai comuni di Villasanta, Brugherio e all’Asl. Partecipando all’ultimo bando regionale conclusosi poche settimane fa. «Termineremo la mappatura dei locali che a Monza sono dotati di slot machine – precisa – Inoltre proseguiremo nel percorso di formazione degli esercenti in collaborazione con Confcommercio». Ma non solo. «In questi anni in collaborazione con gli assessori Cherubina Bertola ed Egidio Longoni abbiamo intrapreso diverse azioni – conclude – Su indicazione del consiglio comunale abbiamo anche presentato il bando di 20mila per coloro che decidevano di rinunciare alla macchinette».

Un bando che, però, ha dato esiti meno confortanti rispetto alle aspettative con la decisione di abbandonare la macchinette solo da parte di due esercenti. «Noi continueremo a premiare i gestori che non le installeranno», ribadisce. Anche perché adesso a Monza per chi le installerà (o comunque non vi rinuncerò) arriverà il nuovo salasso.