«L’intervento del Governo sul cda delle Fs fa, finalmente, un po’ di chiarezza. Attendiamo con fiducia i passi successivi, registrando con soddisfazione le dichiarazioni del ministro Toninelli su un rinnovato, atteso, impegno verso il trasporto regionale, considerato finalmente strategico. Intanto noi, in poco più di tre mesi di attività della giunta, abbiamo messo in campo proposte concrete che già dal prossimo autunno possono offrire le prime soluzioni per migliorare la vita quotidiana dei pendolari». Lo ha detto il presidente della regione Lombardia, Attilio Fontana, commentando l’azzeramento del cda delle FS.
«Il nuovo Cda di Ferrovie dello Stato, quando si sara’ insediato, ci dirà quali sono le sue proposte di miglioramento del servizio e quali gli investimenti per la Lombardia, nell’ottica di imprimere una svolta ad una situazione inaccettabile. Siamo naturalmente disponibili – ha concluso Fontana – a valutarle senza alcun pregiudizio. Per ora l’unica proposta in campo per alleviare i disagi dei pendolari è quella di Regione Lombardia».
«Finalmente l’attenzione del Governo si è focalizzata sul problema del trasporto regionale. La nostra linea è chiara,dobbiamo avere servizi uniti e governati dal territorio. Proprio per questo chiederemo al Ministero di aumentare gli investimenti in Trenord, garantendo treni più moderni e linee sicure. Il presidente Fontana si apra a tutte le possibili ipotesi sul tavolo per risolvere i disagi dei pendolari, senza creare inutili scissioni interne. È il momento di unire le forze, integrando veramente il servizio di trasporto pubblico e migliorando la vita dei pendolari lombardi. Se Trenord inizierà davvero a funzionare, un progetto di integrazione societaria e di servizi con Atm non sarà poi così lontana dalla realtà», così Dario Violi, consigliere regionale del M5S Lombardia, sulle parole di Fontana su Trenord.
«Ormai la situazione è imbarazzante: ritardi e soppressioni appesantiscono la vita dei pendolari lombardi. Ci chiediamo come il divorzio tra Trenord e FS potrebbe essere risolutivo». Così Legambiente Lombardia che spiega come «non bastano a calmare gli animi di chi viaggia, infatti, gli annunciati 95 milioni di euro stanziati da Regione Lombardia per le manutenzioni straordinarie e i nuovi interventi, di fronte ai dati di Trenord che, nel mese di maggio, indicano come oltre la metà delle linee regionali abbia un indice di affidabilità inferiore a quanto previsto nel contratto di servizio – dichiara Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia -. Le scuse di Regione Lombardia non sono sufficienti a sanare una situazione sempre più difficile. Servono risposte chiare e non siamo sicuri che tra queste si possa collocare l’annunciato divorzio tra Trenord e Fs. Oltre a parlare di governance, ai pendolari interessa sapere se la separazione annunciata è una premessa per la modernità del servizio, in cui conta di più, ad esempio, l’integrazione tariffaria e una seria gara per l’affidamento del servizio pubblico, o se invece tutto ciò diveterà un insopportabile ritorno al passato».
«In mancanza dei dettagli sul futuro assetto organizzativo e anche del cda di FS, azzerato in questi giorni dal Governo – continuano da Legambiente -, difficile dire come sarà possibile firmare, da parte di Trenord, l’accordo quadro con l’azienda di Stato previsto per il 30 luglio. Nel frattempo, sarebbe utile aver chiaro soprattutto i costi di tale operazione. Cosa succederà ora? Cara Regione Lombardia il federalismo ferroviario è meglio non sperimentarlo sulla pelle dei pendolari».