Notte di follia, tra mercoledì e giovedì, al Mc Donald’s di Verano Brianza. Una compagnia di giovani comaschi ha devastato il locale. Due dipendenti sono rimasti feriti nei tafferugli.Quattro gli arresti eseguiti dai carabinieri.
Sono arrivati a notte fonda a bordo di tre auto. Erano una decina, tra i venti e i trent’anni. Hanno ordinato da mangiare e da bere al Mc Drive e poi si sono seduti ai tavolini esterni. Ridevano e scherzavano. Come fanno tante compagnie di amici che decidono di concludere la serata al Mc Donald’s. È invece scoppiato il finimondo
Pare che la scintilla, verso le quattro del mattino, sia partita dal fatto che un addetto delle pulizie si sia avvicinato a loro, unici clienti, scopa e paletta in mano. È allora, per ragioni ancora al vaglio degli inquirenti, che partono i primi insulti, le strattonate e, ben presto, il disastro . I ragazzi pretendono di essere serviti e, visibilmente ubriachi, si avvicinano minacciosi alla porta a vetri, cercando di sfondarla. Ci riescono e, una volta dentro, si fiondano sul bancone, distruggendo le casse, colpiscono a calci le porte e rompono uno dei kiosk (gli schermi collocati nel locale per le ordinazioni) e il distributore di palloncini per bambini, scagliandogli contro un estintore.
I quattro dipendenti Mc Donald’s in servizio in quel momento, sotto choc, si barricano in una stanza e allertano le forze dell’ordine. Per due di loro, una volta tornata la quiete, si renderà necessario il ricovero in pronto soccorso. Subito sul posto i carabinieri del nucleo radiomobile di Seregno, e quelli delle stazioni di Verano e di Meda. Alla vista degli uomini dell’Arma i ragazzi si precipitano gambe levate al parcheggio e tentano la fuga sulle auto su cui sono arrivati poco prima.
I militari ne arrestano quattro. In manette E. Z., classe 1989, residente a Cermenate, e tre canturini: B. S., classe 1993, A. M., del 1995 e G.M., classe 1986. L’accusa nei loro confronti è di danneggiamento aggravato e lesioni personali in concorso. I quattro amici sono stati portati in carcere a Monza. Per il più alticcio di loro è stato necessario il trasporto all’ospedale di Desio. Nessuno ha voglia di commentare l’accaduto: «Preferiamo non dire niente», le uniche parole del responsabile dei 30 dipendenti del fast food di via Comasina, aperto a dicembre.