Vecchio ospedale di Monza, la petizione: “Togliete residenziale per mettere servizi di vicinato”

Una nuova petizione online a Monza contro le edificazioni: questa volta riguarda i progetti di recupero dell’ospedale Vecchio di via Solferino. La proposta: meno residenziale e più servizi di vicinato.
L’area dell’ospedale Vecchio
L’area dell’ospedale Vecchio Fabrizio Radaelli

Il comitato Salviamo l’area dell’ex ospedale Umberto I di Monza dalla speculazione ha lanciato la sua prima petizione on line. La piattaforma scelta dai cittadini è change.org: “Tuteliamo l’ospedale Umberto I dalla cementificazione” è il nome della raccolta firme.

Vecchio ospedale di Monza, la petizione: “Togliete residenziale per mettere servizi di vicinato”
L’ingresso dell’ospedale Vecchio

“L’area dell’ex ospedale per le particolari qualità tipologiche edilizie, per la presenza di spazi aperti e alberati risulta strategica per tutta la città di Monza – si legge nel testo della petizione – in quanto cerniera tra diversi quartieri, in un tessuto urbano che necessita di una ricucitura tra interventi di nuova edilizia residenziali su aree industriali dismesse e nuclei di antica formazione della città consolidata”.

Un pezzo della storia della città, sottoposto a vincolo storico da parte della Soprintendenza che però nel 2006 ha stralciato da tutela gli edifici perimetrali più recenti. Fino ad oggi le due aste di vendita promosse non sono andate a buon fine, nonostante il ribasso del prezzo richiesto: da 50 milioni a 37.

“Con questa petizione chiediamo la modifica del Pgt riducendo drasticamente la superficie destinata a residenza. Chiediamo che l’area venga destinata a servizi di prossimità e vicinato. Chiediamo – continuano i promotori della raccolta firme – che sia previsto un percorso partecipativo di coprogettazione con i cittadini, le consulte e le associazioni”. Tra le proposte avanzate dalla petizione anche l’idea di realizzare all’interno della struttura una pinacoteca del patrimonio librario e artistico dell’ospedale.

“L’interessante anche se breve esperienza della presenza dell’Università Bicocca all’interno degli spazi dell’ospedale Vecchio ci permette di affermare la possibilità di usi diversi e più funzionali all’edificazione di palazzi residenziali. Non vogliamo che l’area venga svenduta a privati per la realizzazione di palazzoni residenziali inutili ai reali bisogni dei cittadini”, concludono i promotori della raccolta firme.