Valle del Seveso allagata: martedì il verdetto sullo stato di emergenza

Mentre a Meda parte la rimozione dei rifiuti, a giorni il governo dovrebbe decidere sui ristori per i 276 milioni di danni.
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«Non mi sento di aver fatto una cosa straordinaria, ho fatto quello che deve fare un sindaco, come un buon padre di famiglia. L’emergenza non è passata: finché sul territorio avremo rifiuti e anche una singola famiglia non può occupare casa perché distrutta dall’acqua, non saremo fuori dall’emergenza». Il sindaco di Meda Luca Santambrogio è intervenuto in consiglio comunale giovedì 23 per fare il punto della situazione post alluvione.

Valle del Seveso allagata: le vasche mai fatte ad Alzate e Mariano

Martedì prossimo il governo potrebbe concedere lo stato di emergenza ai Comuni colpiti dall’alluvione, mentre il tema rifiuti è la problematica più urgente: ecco i temi tema caldi in Meda. Numerosi cittadini sono in consiglio comunale, una presenza che vale come sprone all’amministrazione affinché la rinascita di Meda sia effettiva e celere. «Le vasche di laminazione di Alzate Brianza e Mariano Comense dovevano già essere pronte, lo studio idraulico terminò nel 2018: perché arriviamo 10 anni dopo senza opere? -attacca – e poi, se non si prendono scelte studiate e condivise, i comuni a valle ne pagano le conseguenze. Mariano ha alzato gli argini, Cabiate ha iniziato a subire la fuoriuscita di acqua e a Meda ne è uscita il doppio. Se ognuno interviene a casa sua senza progetto di bacino, i risultati sono questi». Lo studio idraulico sarà presentato in una serata pubblica a novembre e dirà cosa pubblico e privati possono fare sul territorio di Meda.

Valle del Seveso allagata: è partita la rimozione dei rifiuti

Tema rifiuti. «Ci siamo trovati di fronte a una quantità inimmaginabile: 4.800 tonnellate stimate – precisa Santambrogio – a differenza dell’alluvione del 2023 le strutture che ricevono questi inerti sono intasate non solo da rifiuti di Meda ma anche da quelli di tutta la zona della Brianza alluvionata e dal comasco. Noi, nel frattempo ci siamo portati avanti con Bea per definire il piano massivo di rimozione rifiuti che è partito lunedì, con smistaggio già in loco, e il primo obiettivo già dopo quattro giorni è in parte raggiunto, allontanando dalle due palazzine il più possibile dei rifiuti. Attualmente a regime stiamo trasportando in impianti autorizzati qualche decina di tonnellata al giorno, contiamo tra un mese e mezzo di riuscire a liberare l’intera area del mercato. È la preoccupazione maggiore – conferma il sindaco – perché comunque non è bello avere una discarica incontrollata sul territorio. La notte ho gli incubi perché basta qualche mano stupida per fare un disastro».

Altro tema caldo sono i ristori del governo. «Da quanto so, martedì potrebbe essere concesso lo stato di emergenza – annuncia – ciò vuole dire leggi speciali e sblocco fondi necessari al Comune per le spese enormi di gestione. Tra Monza e Brianza e Como i danni calcolati si aggirano sui 276 milioni di euro.

L'autore

Giornalista pubblicista dal 1998, ascolto persone, racconto storie, modero eventi. Amo lo sport, ma sono molto di parte.