Va a fare foto nell’ex fabbrica di Palazzolo e trova il cadavere di un uomo

La tragica scoperta di un giovane entrato nella fabbrica dismessa Gvm di Palazzolo per fare fotografie. La vittima è un pensionato sessantenne del Villaggio Ambrosiano
Va a fare foto nell’ex fabbrica di Palazzolo e trova il cadavere di un uomo

È stato un ragazzo appassionato di fotografia a scoprire il corpo senza vita del pensionato del Villaggio Ambrosiano, rinvenuto all’interno di una fabbrica dismessa, la ex Gvm di Palazzolo, nel pomeriggio di martedì. Il corpo del 60enne è ancora al vaglio della magistratura, e sarà il giudice a dire l’ultima parola, ma in base alle prime informazioni si tratterebbe di suicidio. Anche in base ai trascorsi di depressione della persona che ha deciso di compiere il gesto estremo ad inizio settimana. Una particolarità di questo ennesimo caso di dramma della disperazione: l’uomo ha scelto un luogo pubblico come il primo piano dell’azienda abbandonata, per mettere in pratica il proprio gesto estremo.

Il giovane fotografo era penetrato all’interno del sito che è in disuso da anni, che si affaccia sulla Comasina al confine con Senago per esercitarsi con la sua macchina fotografica. Un girovagare abituale per tanti giovanissimi che desiderano impratichirsi con scatti in location particolari, come appunto i capannoni diroccati che sorgono all’incrocio tra via Monte Cervino e via Castelletto. Una volta all’interno, mentre cercava uno scorcio interessante condito dalla luce tipica di questi primi giorni di primavera, il fotografo si è imbattuto nel tragico scenario dell’uomo ormai deceduto da diverse ore.

La situazione non lasciava adito a dubbi di sorta, purtroppo. All’arrivo degli incaricati del 118 e degli operatori della Croce d’Argento di Limbiate è arrivata la conferma che il corpo giaceva nei locali fatiscenti della fabbrica da diverse ore, impensabile anche solo tentare di rianimarlo. Il pensionato è stato subito dichiarato clinicamente morto. Al termine dell’indagine e con le risultanze dell’autopsia a disposizione, il corpo potrà essere messo a disposizione della famiglia per potere organizzare le esequie. In tempi recenti, è la prima volta che un padernese decide di compiere un gesto estremo all’interno di un contesto così particolare come una fabbrica dismessa, mentre gli ultimi casi in ordine di tempo hanno sempre avuto la ferrovia come scenario prestabilito.