Era il giorno delle sentenze nel processo sul presunto abuso edilizio del complesso residenziale “Verde Manara” di via Villaggio dei Pini, a Usmate Velate.
Usmate Velate: le sentenze del processo per corruzione nell’urbanistica, assolto Donato Magni
Lunedì 3 novembre il giudice Silvia Pansini ha deciso per l’assoluzione dell’imprenditore Donato Magni
Usmate Velate: le sentenze del processo per corruzione nell’urbanistica, condannato il geometra Colombo
La gup del Tribunale di Monza Silvia Pansini, nel processo con il rito abbreviato ha condannato a 6 anni e 1 mese di reclusione Antonio Colombo (il pm Carlo Cinque aveva chiesto 8 anni), l’ex responsabile dell’Ufficio tecnico di via Italia, 3 anni all’imprenditore usmatese Galdino Magni, fratello di Donato, (la richiesta della pubblica accusa era stata di 4 anni e mezzo), un anno e mezzo (pena sospesa) all’imprenditrice Antonella Cantù (per corruzione per l’esercizio della funzione). Hanno patteggiato la pena a due anni – con pena sospesa -, Annabella e Gianni Beretta accusati di avere emesso attraverso la loro società le false fatture per coprire le tangenti di Antonio Colombo.
Sono invece stati rinviati a giudizio il costruttore vimercatese Alberto Riva, l’impresario edile Luigi Roncalli, l’ex geometra di Berlusconi, Francesco Calogero Magnano e il consulente Roberto Crestale. In questo caso la questione sarà discussa in dibattimento
Usmate Velate: le sentenze del processo per corruzione nell’urbanistica, il cantiere non è più di proprietà del costruttore
Il cantiere che era sotto sequestro è stato confiscato: non è più di proprietà del costruttore, ma passa al Comune. Resta l’attesa per le ventiquattro famiglie che hanno acquistato gli appartamenti.
Usmate Velate: le sentenze del processo per corruzione nell’urbanistica, la vicenda
Il caso era scoppiato il 29 aprile scorso, quando, agenti della Guardia di Finanza provinciale di Monza eseguirono le ordinanze di custodia cautelare emesse dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Monza, Angela Colella, su richiesta del sostituto procuratore Carlo Cinque: tre persone finirono in carcere, sei ai domiciliari. I reati ipotizzati a vario titolo sono quelli di concorso in corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio, emissione di fatture per operazioni inesistenti e frode fiscale.