Volete sapere come si fa a far viaggiare per posta una patatina, senza che si disintegri prima di arrivare al destinatario? Chiedetelo ai ragazzi della 2^C dell’istituto comprensivo di Carnate. Sono loro i vincitori del concorso nazionale “Salva lo snack” indetto dal Museo della Scienza e della tecnica di Milano (ispirato all’omonimo lanciato dallo Science museum di Londra). Un esperimento curioso ma per nulla banale, visto che ha richiesto agli studenti, guidati dalla docente Mirella Cogliati, di mettere insieme tutte le conoscenze in fatto di geometria, fisica e scienze.
Per trovare un sistema di spedizione leggero, poco costoso e sicuro. Il concorso è parte di un progetto (che si chiama Pathway) che insegna la scienza attraverso l’indagine. Perché la scienza è ovunque, come recita il motto di “Salva lo snack”, anche in una patatina o in un craker. Oltre alla patatina imballata in un incarto leggerissimo e super resistente, la 2^C ha inviato a Milano anche “Le avventure della patatina”, che racconta il loro lavoro. Primo, la scelta della forma, e qui ha vinto il triangolo. Ripassate proprietà di figure e vettori, la conclusione è stata che “i triangoli con assi di simmetria distribuiscono in modo uniforme sui lati una forza”.
Dunque non si deformano. E in più la piramide permette di disporre i pacchi a strati (dritti-capovolti) per riempire tutto lo spazio, durante le spedizioni. Secondo, l’isolante: aria necessaria a mantenere le proprietà dello snack. Che insomma arrivi sia intatta che croccante, la patatina. Quanto al materiale da imballaggio, gli alunni carnatesi ne hanno messi alla prova un bel po’, constatando la resistenza a urti e sforzi e l’impermeabilità. Alla fine sono stati realizzati diversi modellini, di cui la 2^C ha valutato pregi e difetti. Ha vinto – in classe e poi al concorso – il contenitore piramidale, rinforzato sugli angoli, rivestito in alluminio, con un’apertura a strappo, riempito di lamelle di alluminio a proteggere la patatina. Naturalmente, non poteva mancare il crash test: “Uno di noi – raccontano i ragazzi – è salito sul tavolo e ha lasciato cadere il contenitore scelto dall’altezza di circa due metri. Il testo è stato superato, in quanto la patatina non si è rotta e il contenitore non si è danneggiato”.
Nemmeno una volta spedito per posta (è piccolo e pesa solo 95 grammi, il che abbassa i costi di spedizione): è arrivato sano e salvo al museo. Che si complimenta con i creativi alunni, che hanno saputo applicare la scienza alla pratica: “Il pacchetto arriva avvolto in due buste – scrivono da Milano – è davvero molto resistente e pesa solo 95 grammi. All’interno la patatina è ulteriormente protetta, la estraiamo grazie a un’ingegnosa e molto ben indicata apertura”. E buona croccante merenda.