Un centinaio di furti d’auto e commercio online dei pezzi rubati: i carabinieri di Desio smantellano la banda – VIDEO

Eseguite misure cautelari nei confronti di 9 persone, scoperti capannoni dove le auto venivano portate a Bovisio Masciago, Seveso, Paderno Dugnano e Ornago. A commissionare i furti un 54enne brianzolo.
Una delle vetture rubate “spinta” da una, condotta dai ladri,e diretta verso un capannone della banda  (foto Carabinieri)
Una delle vetture rubate “spinta” da una, condotta dai ladri,e diretta verso un capannone della banda (foto Carabinieri)

Avrebbero compiuto quasi un centinaio di furti d’auto, tutti commessi tra le 5 e le 7 del mattino, e le vetture sarebbero poi state portate in capannoni isolati a Bovisio Masciago, Seveso, Paderno Dugnano e Ornago, smontate e i pezzi venduti, anche online. I carabinieri della Compagnia di Desio hanno smantellato una presunta rete criminale composta da tre soggetti con a capo un 67enne, che si darebbero occupati di rubare le auto, da un secondo gruppo addetto allo smontaggio e da un 54enne che avrebbe commissionato i colpi. Per rubare le vetture il gruppo avrebbe utilizzato anche un disturbatore di frequenza simile a quelli in uso ai corpi militari – jammer – per annientare l’antifurto satellitare senza tuttavia disdegnare, all’occorrenza, anche la tradizionale tecnica della “spinta” (spingevano la vettura da rubare con un’altra macchina, dopo averne forzato la portiera, conducendola in uno dei vari capannoni in uso).

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Furti auto (foto Carabinieri)

Le indagini dei militari guidati dal capitano Luigi Perrone sono arrivate anche il livello superiore, a chi avrebbe commissionato i furti per smontare le auto e commerciarne i pezzi “tramite un marchio registrato nelle più comuni piattaforme on-line” dicono dall’Arma. Sequestrati tre capannoni, una abitazione acquistata verosimilmente con i proventi del traffico illecito, nonché un campo agricolo dove era stato costruito uno stabile che sarebbe stato utilizzato per smontare le auto lontani da occhi indiscreti.

Nove i soggetti raggiunti da una ordinanza cautelare emessa dal Tribunale su richiesta della Procura di Monza, eseguita dai militari: sono ritenuti responsabili a vario titolo di associazione per delinquere finalizzata ai furti di auto e al riciclaggio dei pezzi mediante la successiva rivendita in tutta Italia delle parti meccaniche e di carrozzeria.

L’indagine è stata avviata nei mesi scorsi dopo l’arresto in flagranza di reato di uno dei membri della presunta banda fermato nelle prime ore del mattino dalla Radiomobile dei Carabinieri di Desio mentre era alla guida di un auto rubata pochi minuti prima. L’uomo, un 40enne residente in provincia di Varese è stato condannato in via definitiva ad un anno e quattro mesi. Attraverso i tabulati telefonici del cellulare in suo possesso e mediante la visione dei filmati di numerose telecamere di videosorveglianza gli investigatori sono arrivati al terzetto, tra cui il 67enne, già noto per precedenti specifici, considerati i presunti autori dei furti (98 i colpi contestati nel periodo di indagine).

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Furti auto (foto Carabinieri)

I tre – spiegano dall’Arma – avrebbero agito insieme, colpendo sempre alle prime ore del mattino. A commissionare i furti sarebbe invece un 54enne residente in Brianza che avvalendosi della schermatura di una società intestata alla compagna, a sua volta colpita dalla misura cautelare, avrebbe organizzato e gestito una attività imprenditoriale vendendo sia on-line attraverso le più note piattaforme internet, che attraverso un proprio negozio sul territorio, i pezzi meccanici e di carrozzeria delle varie auto rubate dal terzetto.

Sono stati sequestrati anche 3 capannoni industriali riconducibili all’associazione dove all’interno sono stati ritrovati migliaia di pezzi di auto, destinati al commercio, un terreno agricolo dove era stato edificata una struttura edile (“abusivamente” dicono i carabinieri) per smontare le auto, lontani da occhi indiscreti, nonché l’abitazione della coppia a capo del commercio on-line di pezzi rubati. Oltre 600mila euro il valore complessivo degli immobili.

Colpiti dalla misura cautelare anche i diretti collaboratori del “commerciante”, addetti allo smontaggio delle auto rubate, e ritenuti pienamente consapevoli dell’origine illecita delle auto. Gli indagati, 5 colpiti dalla misura cautelare in carcere, 2 posti agli arresti domiciliari e 2 colpiti dall’obbligo di dimora nel comune, verranno tutti interrogati nei prossimi giorni dal gip del Tribunale di Monza.

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Furti auto (foto Carabinieri)