La mostra itinerante di arte visiva “Sui passi della violenza” arriva a Lissone. È promossa sul territorio nazionale dall’Associazione Nazionale Vittime – UNAVI e patrocinata dal Comune e, nel mese dedicato alla lotta contro la violenza sulle donne, sarà a Palazzo Terragni dall’11 al 19 novembre.
La mostra itinerante di arte visiva “Sui passi della violenza” contro la violenza sulle donne arriva a Lissone: giorni e orari
La mostra sarà aperta al pubblico nei giorni di martedì, giovedì, venerdì dalle 15 alle 18; sabato e domenica dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 18. Le mattine dei giorni feriali saranno riservate alle visite guidate per le scolaresche.
La mostra itinerante di arte visiva “Sui passi della violenza” contro la violenza sulle donne arriva a Lissone: 14 rappresentazioni di Sergio Brambillasca
«Il progetto artistico presentato in questa mostra – spiega il sindaco Laura Borella – consiste nell’esposizione di 14 rappresentazioni artistiche che affrontano i drammi della violenza di ogni genere, opere realizzate dall’artista Sergio Brambillasca. Queste opere seguono un percorso simile alle stazioni della Via Crucis, narrando le storie delle vittime attraverso simboli unici, ciascuno accompagnato da versi in prosa. L’obiettivo è sensibilizzare il pubblico e promuovere una nuova comprensione del tema della violenza».
La mostra itinerante di arte visiva “Sui passi della violenza” contro la violenza sulle donne arriva a Lissone: torna in Regione a fine 2023
La mostra “Sui passi della violenza” era stata inaugurata in Regione Lombardia nel 2022, in Brianza era già stata a Vedano al Lambro. A fine novembre 2023, sarà esposta nuovamente nel Palazzo della Regione con una diretta tv con la sede del Parlamento Europeo a Bruxelles.
«L’arte – aggiunge l’assessore alla Cultura, Carolina Minotti – ha il potere di comunicare in modo profondo e universale ed è un veicolo ideale per sensibilizzare la comunità sulla violenza contro le donne. Questa iniziativa dimostra come possiamo unire forze per contribuire a promuovere un cambiamento culturale. Dobbiamo lavorare insieme per creare un futuro in cui nessuna donna debba convivere con la paura e la violenza e la mostra è un passo verso questo obiettivo».