Storie di integrazione a Monza: dagli studenti che insegnano l’italiano ai migranti che aiutano i senzatetto

Storie di integrazione a Monza. Da chi dal banco passa alla cattedra per insegnare la lingua italiana a chi si mette a disposizione di chi più ne ha bisogno consegnando i pasti in bicicletta grazie al progetto BiCibo.
Monza Corsi per stranieri tenuto dagli studenti Mose Bianchi
Monza Corsi per stranieri tenuto dagli studenti Mose Bianchi Fabrizio Radaelli

Storie di integrazione a Monza. Da chi dal banco passa alla cattedra per insegnare la lingua italiana a chi si mette a disposizione di chi più ne ha bisogno consegnando i pasti in bicicletta.

Da scuola a scuola – Quello dei ragazzi che si mettono in cattedra per insegnare ai migranti la lingua italiana è il progetto di alternanza che coinvolge una ventina di alunni delle quarte del liceo linguistico del Mosè Bianchi, realizzato con la partecipazione al bando di regione Lombardia Fami (fondo asilo migrazione integrazione).

La scuola è capofila di una rete che coinvolge Hensemberger, Porta, Olivetti e i tre comprensivi Koinè, Correggio e San Fruttuoso e le cooperative e associazioni Spazio giovani, l’arca di Noè, Diapason, Fraternità Capitanio, Mosaico interculturale e il Consorzio Comunità Monza e Brianza.

Un progetto ampio che coinvolge circa una cinquantina di ragazzi migranti, per lo più del centro Africa, gestiti dalle cooperative del territorio, che frequentano ogni giorno le lezioni.

Gli alunni del Mosè sono i “docenti” preparano le lezioni, cercano attività anche ludiche per aiutare i migranti nella conoscenza dell’italiano (spazio a giochi e canzoni) anche visite in città, sotto lo sguardo esterrefatto dei monzesi. Il tutto sotto la supervisione di una decina di docenti tutor.

I migranti sono entusiasti delle lezioni, nonostante le difficoltà, fanno progressi. Per entrambi è un momento di scambio importante.



In bicicletta –
Quattro, al momento, migranti ospiti del centro di accoglienza di via XX Settembre partecipano al progetto “Bicibo. Solidarietà in movimento” promosso da Anna Martinetti, consigliere comunale e presidente dell’associazione “Una Monza per tutti”, con la collaborazione del Consorzio Comunità Brianza. Ogni giorno inforcano le biciclette e portano un pasto a chi ne ha bisogno: per ora agli utenti dell’asilo notturno di via Raiberti, ai senza fissa dimora dello Spazio 37 di via Borgazzi e agli studenti della scuola popolare Antonia Vita di vicolo Scuole. Ma il loro giro potrebbe presto ampliarsi.

«Un’idea, questa, che mi frullava in testa da parecchio – ha spiegato Martinetti – finalizzata a contrastare lo spreco alimentare. Tramite il Consorzio, sono riuscita a coinvolgere i richiedenti asilo, per impegnarli in un progetto socialmente utile».

Da un lato i migranti, dall’altro i titolari di bar, pasticcerie, caffetterie e panetterie che a fine giornata rischiano di dover buttare chili e chili di prodotti da forno e alimenti invenduti. Per Martinetti unire i puntini nell’ottica del contrasto allo spreco alimentare è immediato.

«Il primo ad aver aderito all’iniziativa – ha commentato – è stato Gianfranco Sacco, titolare del bar pasticceria “QB” di piazza Corridoni. Chiunque volesse aderire può scrivere una mail a bicibo(at)comunitabrianza.it».

Il progetto, partito in sordina circa un mese fa, sta riscuotendo un buon successo: «I più entusiasti, forse, sono gli stessi migranti – ha proseguito Martinetti – al mattino impegnati nello studio dell’italiano e, adesso, nel tardo pomeriggio, nella raccolta e nella distribuzione degli alimenti. I ragazzi, in città già da qualche mese, ormai conoscono bene la geografia di Monza. Adesso speriamo che aumenti il numero di esercizi commerciali desiderosi di partecipare all’iniziativa: in questo modo potremo coinvolgere anche più richiedenti asilo. Alla fine, come dice il claim del progetto, il punto è proprio questo: “Perché buttare il cibo? Fallo girare!”».

Tutto bello, quindi? «No, una nota negativa c’è stata – ha risposto – il fatto che qualcuno abbia rubato la bicicletta a uno dei ragazzi mentre prestava servizio».

Inconvenienti a parte, non si ferma qui l’impegno dell’associazione “Una Monza per tutti”, da anni impegnata nella lotta allo spreco alimentare: «Un altro grosso tema da affrontare – ha anticipato Martinetti – sarà quello dello spreco nelle mense scolastiche: in primavera ci saranno novità anche da questo fronte».

(*a cura di Alessandra Sala e Federica Fenaroli)