La freschezza e la passione che solo i giovani sono in grado di assicurare sono state il filo conduttore, venerdì 17 febbraio, della doppia presentazione di “Se la gioventù le negherà il consenso”, ospitata prima dall’aula magna della sede di Seregno dell’indirizzo economico sociale del liceo Parini, in viale Tiziano, e poi dal palazzo Terragni di Lissone. Il testo, edito da Ancora, è il frutto di un percorso, che per un intero anno, sotto la supervisione di Alberto Conci, docente del liceo Leonardo da Vinci di Trento, supportato da Silvia Meroni, insegnante del liceo Parini di Seregno, ha coinvolto ragazzi di sei licei, tra i quali appunto il Parini, in occasione dei trentennali delle stragi di Capaci e di via D’Amelio a Palermo, che costarono la vita la prima ai magistrati Giovanni Falcone e Francesca Morvillo ed alla loro scorta, la seconda al loro collega Paolo Borsellino ed al personale che si occupava della sua sicurezza. I riflettori si sono così accesi su Alessio Braga, Lisa Brambilla, Sara Casto, Martina Ferrari, Dorotea Giordano, Stefania Magni, Michela Pesarin ed Andrea Randazzo, che hanno incontrato i familiari delle vittime, avvocati, giudici e pubblici ministeri, esponenti delle commissioni antimafia ed anticorruzione, giornalisti, rappresentanti delle forze dell’ordine, figure della società civile e del mondo ecclesiale, dando voce e significato nel libro alla sempre necessaria lotta alla criminalità organizzata di stampo mafioso.
Liceo Parini: i contributi degli studenti alla pubblicazione
Pesarin ha ricordato in proposito l’importanza della mobilitazione delle coscienze personali, Casto il perché predilige la consapevolezza alla beata ignoranza che favorisce l’insabbiamento della verità su cui poggia la cultura mafiosa, Magni ha evidenziato il senso di giustizia che la sta accompagnando nelle sue scelte, Giordano ha elogiato la creazione del pool antimafia, Brambilla si è interrogata sui diversi atteggiamenti in tema di perdono, Randazzo ha raccontato il valore della memoria e della testimonianza, Braga ha rispolverato la forza del piccolo potere di ciascuno nel contrasto alla mafia, mentre Ferrari ha fatto riecheggiare la profonda fiducia di Borsellino nel mondo della scuola.
Liceo Parini: la soddisfazione dei docenti Meroni e Conci
I docenti Meroni, che ha ideato l’evento, e Conci hanno espresso gratitudine agli studenti per il loro impegno. Ed hanno sottolineato come questo percorso sia stato portato a termine da una settantina di giovani di città diverse, da Trento a Seregno, da Lodi a Montichiari, «che hanno creduto nel valore della lotta per la legalità». Nella convinzione, ribadita in chiusura dal dirigente del Parini Gianni Trezzi, che «solo chi conosce può scegliere».