È morto il decano dei farmacisti di Seregno. Vittorio Masera si è spento nella sua casa di Carate Brianza, dov’era nato il 15 febbraio 1930, la scorsa domenica. I funerali sono stati celebrati martedì 18 giugno, nella chiesa parrocchiale di Sant’Ambrogio e Simpliciano a Carate che strabordava di persone. Ha lasciato la moglie Clelia, i figli Giuseppe ed Elena e i nipoti Giovanni e Andrea. Lui era il settimo di 12 figli.
Suo papà, il professor Giuseppe, era un noto chirurgo, già docente di patologia chirurgica all’università di Pavia, diventato in seguito direttore dell’ospedale di Carate dove ha svolto la sua attività chirurgica per oltre 35 anni, diventando un punto di riferimento per l’intera popolazione della Brianza. Nel 1918, in qualità di capitano medico venne decorato con la medaglia d’argento al valor militare dal Duca di Savoia “per la sua instancabile opera di chirurgo durante la battaglia del Piave”.
Vittorio Masera dopo la laurea in farmacia a Pavia aveva lavorato come collaboratore scientifico per due importanti case farmaceutiche internazionali a Milano e proprio in quel periodo dava fondo a tutte le sue qualità sportive specie nel tennis, dove per una decina d’anni era stato ai vertici regionali tanto da riuscire a giocare con Nicola Pietrangeli, l’allora conclamato campione nazionale della racchetta e vincitore del Roland Garros. In precedenza aveva fatto parte della compagine azzurra del Seregno Fbc 1913 negli anni della serie B, assieme all’amico Achille Giorgetti, per poi passare per qualche anni in forza alla Caratese.
Solo nel 1968, lasciava il campo scientifico per la farmacia Santa Valeria di Seregno, subentrando nella conduzione a Gianfranco Colombo, scomparso prematuramente, che l’aveva aperta nel 1963. E dietro al banco di via Santa Valeria è restao come titolare fino al 2002, quando ha passato la titolarità al figlio Giuseppe pur continuando a collaborare con lui ancora per un quinquennio e ritirarsi definitivamente a fare il nonno.
Seregno e la farmacia di via Garibaldi sono state la sua seconda casa, talvolta anche la prima, dove con grandi doti di umanità, cortesia, gentilezza, sapeva dispensare consigli, rincuorare, curare, specie le persone meno fortunate. Uomo di cultura oltreché di sport e attento alla famiglia ha saputo innovare il concetto di farmacia.