Sei morti in quaranta giorni In Brianza è guerra in famiglia

I milanesi ammazzano al sabato, titolava Scerbanenco in un suo romanzo. I brianzoli troppo spesso: sei morti in 42 giorni. Il sesto cadavere è quello di Salvatore Marsiglia, il primo quello di Lucia Bocci, casalinga di 56 anni,uccisa il 25 gennaio scorso a Brugherio dal marito Vincenzo Zarba, suicida.
La scientifica nell’abitazione dei coniugi Zarba, a Brugherio
La scientifica nell’abitazione dei coniugi Zarba, a Brugherio

I milanesi ammazzano al sabato, titolava Giorgio Scerbanenco in un suo romanzo. I brianzoli troppo spesso: sei morti in 42 giorni. Tutti omicidi, come si dice, “in famiglia”. Il sesto cadavere è quello di Salvatore Marsiglia, probabilmente ucciso dalla moglie e dalla figlia o da una delle due nell’appartamento a due piani di via Pala Bianca, venerdì 7 marzo, a Cesano Maderno. Il movente è al momento sconosciuto, ma comunque nel contesto familiare. Lucia Bocci, casalinga di 56 anni, invece, il 25 gennaio scorso, a Brugherio, in una villetta di via Bindellera, è stata uccisa sicuramente dal marito, Vincenzo Zarba, di 63, piccolo imprenditore in pensione. Anche qui con l’arma bianca: la donna uccisa a coltellate, lui suicida in cantina. Motivo, la gelosia. Martedì 11 febbraio è stata la volta del duplice, terribile doppio omicidio di Giussano dove Michele Graziano, in un appartamento della frazione Paina, ha ucciso, anche qui con un coltello, i due figli Thomas di 2 anni e Elena di 8 prima di tentare di farla finita. L’assassino temeva che i due figli, avuti da due donne diverse, potessero crescere divisi e, dal canto suo, di non essere in grado di mantenerli. Infine un figlio che uccide gli anziani genitori, a Veduggio: il 14 febbraio, armato di un pesante vaso, Giuseppe Mendola, quarantenne, da tempo sofferente di una forte depressione, colpisce mortalmente il padre Vincenzo, di 75 anni, ex operaio in pensione, e la madre Angelina.