I test salivari molecolari messi a punto dall’Università Statale di Milano nelle scuole della Lombardia a partire da maggio per monitorare l’emergenza coronavirus. Lo ha fatto sapere la Regione, che a febbraio aveva annunciato l’utilizzo di tamponi antigenici gratuiti nelle scuole superiori.
“Da maggio la Lombardia utilizzerà in ambito scolastico i test salivari molecolari frutto di una sperimentazione attuata dall’Università degli Studi di Milano. Questi test, meno invasivi e più semplici da utilizzare, hanno la stessa validità del tampone nasofaringeo molecolare. Ci consentiranno pertanto di attuare un monitoraggio ancora più accurato della diffusione del virus, senza la necessità di impiegare personale sanitario, che potrà dedicarsi alla campagna vaccinale e alla cura dei pazienti ricoverati e non negli ospedali – ha detto il presidente Attilio Fontana – La richiesta di utilizzare i salivari molecolari era già stata avanzata diversi mesi fa al Cts nazionale senza ottenere risposte. Finalmente ieri il ministro Speranza ha confermato che tutti i tipi di test già autorizzati in Paesi che fanno parte del G7 possono essere utilizzati anche in Italia. Pertanto, considerando che questo test ha già ottenuto l’autorizzazione in gran parte di questi tra cui la Francia, Usa e Giappone, la nostra regione sarà la prima ad utilizzarlo in Italia, in sostituzione del tampone molecolare nasofaringeo, al momento unico strumento per confermare la positività al Covid-19”.
“Sono molto onorato e ringrazio tutta l’equipe del professor Gianvincenzo Zuccotti, preside della Facoltà di Medicina e Chirurgia della Statale di Milano – ha concluso Fontana – che ha lavorato senza sosta per portare a termine il primo test italiano di questo tipo, confermando ancora una volta l’eccellenza lombarda anche nel campo della Ricerca”.
È una rivoluzione nel campo dei test che parte dalla Lombardia, “per terminare in sicurezza l’anno scolastico in corso e a ripartire a settembre con una proposta più strutturata”.
“Il test – ha spiegato il professor Zuccotti – è molto semplice, si effettua in un minuto e viene processato nei laboratori usando gli stessi reagenti e macchinari dei test molecolari classici. La differenza fondamentale è che è ’mini-invasivo’, sembra infatti in tutto e per tutto un lecca-lecca da tenere in bocca un solo minuto e ha un’attendibilità che può arrivare fino al 98%”.
“Fra ottobre e dicembre – ha continuato Zuccotti – abbiamo avviato la sperimentazione su 1.628 studenti di Bollate, comune dove si erano verificati focolai caratterizzati dalla variante inglese. Abbiamo verificato la validità di questi test e, finalmente, il ministro Speranza ha dato il ’via libera’”.
Secondo Zuccotti, in vista della ripresa di settembre, il ’lollipop’ sarà una vera e propria “rivoluzione” anche perché “consentirà di concentrare gli sforzi dei sanitari proprio sui ragazzi, cioè coloro che – dal momento che non potranno essere sottoposti a vaccinazione visto che non esistono sieri specifici – potranno continuare a essere vettori del contagio”.
I test salivari, inoltre, potranno essere molto preziosi anche nelle attività di screening nelle situazioni di maggior fragilità come comunità per diversamente abili e Rsa.