Scuola: embargo per gli smartphone, chi bara può rischiare la sospensione

I dirigenti delle scuole superiori di Monza alle prese con la circolare del ministro dell’istruzione Valditara sul divieto di uso dei cellulari.
Scuola ragazzi smartphone - foto Freepik
Scuola ragazzi smartphone – foto Freepik

«Sarà una grande sfida educativa». Questo il commento condiviso dei dirigenti scolastici degli istituti superiori di Monza quando si parla della circolare introdotta del ministro dell’istruzione Giuseppe Valditara in cui viene “esteso il divieto di utilizzo dei telefoni cellulari e dispositivi elettronici personali a tutti gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado”. Per molte scuole la gestione dell’uso dei cellulari durante le lezioni è già sotto osservazione, tanto che alcuni plessi sono già dotati di locker, armadietti o contenitori predisposti per contenere gli smartphone durante le lezioni.

Scuola: embargo per gli smartphone, la circolare

Dice il ministero: “Tale intervento appare ormai improcrastinabile alla luce degli effetti negativi che un uso eccessivo o non corretto dello smartphone può produrre sulla salute e il benessere degli adolescenti e sulle loro prestazioni scolastiche”.

Scuola: embargo per gli smartphone, l’analisi della dirigente Cumino dell’Olivetti di Monza

«Confrontandoci tra colleghi dirigenti stiamo cercando una linea comune perché questa novità possa essere condivisa – spiega Renata Cumino, dirigente dell’istituto Olivetti – Concordiamo sulla valenza educativa di questa circolare ministeriale, ognuno con la propria strategia. Siamo consapevoli delle difficoltà che manifesteranno i ragazzi, sappiamo che negli intervalli quando, a discrezione delle scuole, potranno usare il cellulare, il controllo sarà più complesso ma confidiamo nei nostri ragazzi e nelle famiglie che ci supportino per un uso corretto».

Non si possono bandire i cellulari dall’oggi al domani, chi vive a stretto contatto con i giovani ne è ben consapevole, né essere troppo intransigenti. Per i dirigenti, i docenti e le famiglie è l’inizio di un percorso che deve essere condiviso, così come è stato per il divieto di fumo più di un decennio fa. Da un lato i genitori non dovrebbero scrivere ai propri figli durante le ore di lezione, o chiamarli, per esempio per sapere l’esito di un’interrogazione; dall’altro i ragazzi e gli stessi docenti devono imparare un uso responsabile di questo strumento digitale che, ormai, è parte della quotidianità.

«C’è poi la questione legata all’uso per fini didattici – continua la dirigente Cumino il nostro collegio dei docenti, visti i numerosi casi di studenti Bes (bisogni educativi speciali) e la necessità di implementare metodologie didattiche digitali e innovative, ha deciso che il cellulare potrà essere utilizzato solo a fini didattici, su autorizzazione del docente. Sappiamo che gli studenti potranno non essere d’accordo o lamenteranno ingiustizie per questo chiediamo anche la collaborazione delle famiglie».

Scuola: embargo per gli smartphone, la richiesta alle famiglie di collaborazione

Proprio per rafforzare l’aspetto educativo di questo provvedimento è fondamentale che i genitori concordino con le decisioni della scuola e ricordino ai ragazzi le conseguenze in cui possono incorrere, note disciplinari, sanzioni.

«Nel nostro regolamento abbiamo indicato la sospensione di un giorno per chi utilizza lo smartphone nelle ore di lezione – continua Valentina Soncini, dirigente del Ferrari – con l’obbligo di essere poi accompagnato a scuola dai genitori, nel caso di un minorenne. Concordiamo tutti nell’importanza di trovare una convivenza adeguata con la strumentazione digitale, stiamo introducendo l’intelligenza artificiale, si parla sempre più di Steam e, tutto questo passa attraverso applicazioni. Certo ci sono i tablet ma quanti ragazzi lo usano anche per altro? Viviamo in una società in cui il digitale è trasversale, occorre educare, ricordare come a scuola sia importante la dimensione della relazione umana».

Lavorare per una convivenza intelligente con la tecnologia, questo l’obiettivo comune di chi dirige le scuole, con la consapevolezza delle difficoltà e delle possibili “crisi di astinenza” dei giovani che vedono nel cellulare un prolungamento della mano, un ruolo importante lo hanno anche le famiglie sempre pronte a “controllare” i figli dovranno fare un salto nel passato.