I bambini delle elementari e in particolare quelli che hanno intrapreso il percorso alla primaria quest’anno hanno visto in cinque mesi almeno quattro tipi di valutazioni. Si è passati dalle faccine ai giudizi, dai numeri alle lettere. E non sempre in questo ordine. E ora che è tempo di pagelle quello che genitori e alunni troveranno accanto ad ogni disciplina potrebbe essere un giudizio dove le lettere raccontano i livelli di conoscenza raggiunti.
Le faccine, sorridenti o più serie a seconda del pensiero degli insegnanti, sono state utilizzate in particolare le prime settimane di scuola, per abituare i piccoli allievi del primo anno ai primi giudizi. Poi ci sono stati i numeri, proprio come succede per i loro compagni più grandi, ma non sono mancati anche i giudizi, più o meno articolati: da “bravissimo” a “bellissimo”, riferito a un compito svolto, ma anche suggerimenti per spronare gli allievi a fare di più.
Per ultime sono arrivate le lettere di ispirazione anglosassone: A, B, C e D, che indicano il livello di conoscenza raggiunto dagli alunni.
Una novità introdotta dal Ministero dell’Istruzione lo scorso 4 dicembre e recapitata ai docenti proprio a ridosso degli scrutini di fine quadrimestre. Per questo motivo non tutte le scuole adotteranno il nuovo sistema di valutazione per le pagelle di fine quadrimestre. «Si tratta di valutazioni molto articolate che comprendono il grado di apprendimento nel suo complesso e non la semplice media matematica dei voti ottenuti», spiegano i docenti della primaria.
Per chi invece si è già adeguato alla nuova tipologia di valutazione voluta dall’ex ministro Lucia Azzolina, ecco il significato di ciascun livello.
Per A si intende livello avanzato, segue poi il livello intermedio (che corrisponde alla lettera B), poi il livello base (che è C) e per finire il livello in fase di prima acquisizione (D). Una nuova terminologia che gli insegnanti hanno dovuto spiegare ai genitori, perplessi di fronte alla novità, ma che hanno raccontato anche agli alunni. E per spiegarlo meglio alcuni docenti hanno sfruttato i fiori e la metafora di una piantina che nasce piccola e col tempo cresce. Succede così alla primaria Alfieri di San Fruttuoso e al Collegio Guastalla, per esempio, dove gli insegnanti hanno già adottato il nuovo sistema di valutazione, utilizzando anche la simbologia grafica del fiore che cresce. Accanto ai voti sono così comparsi dei piccoli disegni: due foglioline indicano il livello in fase di prima acquisizione, poi c’è il bocciolo che corrisponde al livello base, il fiore sbocciato che richiama il livello intermedio fino ad arrivare a un piccolo mazzo di fiori che corrisponde al livello più alto di apprendimento.
Insomma tra faccine, numeri, giudizi, lettere e fiori questo primo quadrimestre post Covid è stato certamente fantasioso, almeno per chi al Ministero ha pensato a una così abbondante varietà di valutazioni.