Scarcerato a Monza, subito portato in Friuli per l’espulsione

Più volte è stato denunciato negli anni per la sua presenza irregolare e addirittura espulso nel 2012, senza ottemperare. Nel tempo ha accumulato diversi arresti per furto, detenzione di droga
Una volante della polizia di Stato di Monza
Una pattuglia della Polizia di Stato

Scarcerato il 25 aprile dalla casa circondariale di Monza dove era finito lo scorso anno per spaccio di stupefacenti, un 31enne di origine marocchina è stato subito accompagnato dagli agenti della Questura, su disposizione del Questore Marco Odorisio, al Centro permanenza rimpatri di Gradisca d’Isonzo, in Friuli, per la successiva espulsione dall’Italia. Stesso provvedimento, con trasferimento al Cpr di Potenza, anche per un connazionale trentenne, il giorno successivo.

Due i provvedimenti disposti dal questore di Monza

Il primo, giunto in Italia da minore, otteneva un permesso di soggiorno per minore età, non l’avrebbe rinnovato e neppure avviato un percorso di integrazione sul territorio italiano. Più volte è stato denunciato negli anni per la sua presenza irregolare e addirittura espulso nel 2012, senza ottemperare. Nel tempo ha accumulato diversi arresti per furto, detenzione di droga fino al 2019 quando fu accusato di riciclaggio di denaro, in quanto avrebbe fatto parte di un’organizzazione dedita allo spaccio di stupefacenti con il ruolo di trasferire i proventi dell’attività illecita in Spagna e Marocco attraverso società di Money Transfer.

Il connazionale era giunto invece clandestinamente in Italia nel 2016 e nel 2020 era stato arrestato dalla Squadra Mobile di Lecco per spaccio di stupefacenti e condannato a 2 anni e 11 mesi di reclusione.

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