Partirà nel 2016 la mini rivoluzione della raccolta dei rifiuti a Monza che comporterà una riduzione della Tari per le famiglie e favorirà l’aumento della differenziazione della spazzatura: gli importi dei bollettini diminuiranno dal 5 al 13%, mentre in alcuni quartieri sarà sperimentata la tariffa puntuale. I monzesi, ha annunciato lunedì al consiglio comunale l’assessore Paolo Confalonieri, attraverso la tracciabilità dei sacchi per la frazione secca pagheranno in base al quantitativo del pattume che produrranno: a differenza di quanto avviene in altri comuni, i contenitori personalizzati non saranno distribuiti alle singole famiglie ma ai condomini. Il sistema dovrebbe evitare l’accumulo di decine di sacchi sui marciapiedi ma richiederà un supplemento di analisi che consenta di applicare in modo esatto la Tari agli inquilini.
La tariffa puntuale è solo una delle novità previste dalla giunta che si propone sia di migliorare la differenziata, sia di contrarre la produzione di scarti. Nei prossimi mesi una campagna di comunicazione rinfrescherà a tutti la memoria sulla corretta suddivisione dei rifiuti mentre la raccolta del secco dovrebbe essere effettuata un giorno a settimana sulla scia di quanto accade in altre città.
Confalonieri ipotizza la possibilità di attrezzare in alcuni centri civici contenitori per pile, cassette di legno, bombolette spray e altri materiali in modo da evitare ai residenti di recarsi alla piattaforma ecologica di viale delle Industrie. Potrebbe, inoltre, essere istituita la raccolta del verde a domicilio attraverso un servizio a chiamata e a pagamento.
Per la gestione del ciclo dei rifiuti nel 2016 la giunta ha accantonato 19.689.081 euro a fronte dei 20.796.225 del 2015 in virtù del risparmio che dovrebbe fruttare una migliore differenziata. La gran parte della somma, ovvero 17.411.541 euro, è costituita dal canone che sarà versato all’impresa Sangalli che curerà l’appalto fino al 2018.
La vendita dei materiali recuperati dovrebbe fruttare al municipio 1.422.600 euro invece di 1.300.533 del 2015: gli incassi, però, sono legati non solo alla quantità delle frazioni cedute ma anche alle fluttuazioni dei prezzi, frequenti e sensibili nel settore.
Nel 2015 i monzesi hanno accumulato 122.671 tonnellate di spazzatura, pari a 420 chili pro capite rispetto ai 428 dell’anno precedente. Nel breve periodo il quantitativo dovrebbe scendere a 400 chili per attestarsi a 375 nel 2020: contemporaneamente la differenziata dovrebbe salire dal 58% del 2015 al 68,5%. Il risultato dovrebbe essere centrato attraverso campagne di sensibilizzazione tra i singoli e nelle grandi strutture tra cui l’ospedale, il carcere, i ristoranti e il Parco.