Botta e risposta tra il vice capogruppo della Lega in Regione Andrea Monti e il Partito democratico brianzolo in un antipasto di campagna elettorale. Oggetto: una voce di dimissioni anticipate del presidente della Provincia di Monza, Roberto Invernizzi, rilanciata dal lazzatese.
“Le voci su una possibile dimissione anticipata del Presidente Invernizzi rendono concreto il sospetto di una manovra Pd per tenersi la Provincia senza avere i voti e in barba all’esito delle prossime amministrative”, ha scritto Monti sul suo blog.
“La voce ha iniziato a circolare con sospettosa frequenza nell’ultimo periodo – prosegue Andrea Monti – Le dimissioni anticipate, con conseguenti elezioni congiunte per il rinnovo di Consiglio provinciale e Presidente, blinderebbero la maggioranza di centrosinistra per altri quattro anni. Il 26 di maggio, con tutta probabilità, ci sarà il rinnovo di ben 31 amministrazioni comunali su un totale di 55 comuni che compongono la nostra Provincia. Il Pd di Monza e Brianza sa benissimo che non sarà una tornata positiva e il rischio di perdere la Provincia, stando ai numeri del dopo voto, sarà altissimo. Questo perché gli organi elettivi della Provincia, a causa della sciagurata Legge Delrio, vengono votati solo da sindaci e consiglieri comunali. Come risolvere quindi la faccenda? Presto detto: dimissioni anticipate del Presidente e rinnovo degli organi prima del voto di maggio, ovvero prima di finire in minoranza. Se così fosse si tratterebbe, senza mezzi termini, di una vera e propria porcata (…) Voglio sperare si tratti solo di una voce maligna e maliziosa e auspico una smentita netta da parte del Presidente Invernizzi, persona verso cui, nonostante gli scontri, nutro stima e rispetto e che son certo non si piegherà alle manovrine pensate da qualche collega di partito”.
Il Pd liquida le ipotesi come “fantasie”. “Il consigliere Monti ha scelto di dedicare tempo ed energie non al reperire le risorse con cui le Province lombarde si devono occupare di tematiche prioritarie quali la manutenzione delle scuole e delle strade, ma a raccontarci le voci che sente nella sua testa su un presunto complotto del Pd relativo alle dimissioni anticipate del Presidente della Provincia Roberto Invernizzi. Dimissioni, questa la fantasiosa ricostruzione, strumentali a consentire una rielezione di un Presidente Pd prima delle elezioni amministrative del maggio prossimo”, ha commentato il segretario provinciale Virtuani.
“Roberto Invernizzi, il cui impegno termina questa primavera con la scadenza del suo mandato da sindaco di Bellusco, in questi anni ha svolto un servizio eccellente prima come vicepresidente e poi come presidente, incarichi svolti a titolo gratuito, forieri di responsabilità importanti in un momento molto difficile, di incertezza e di mancanza di fondi per le province – continua – Le illazioni del consigliere Monti sono ingenerose e molto gravi, perché riferite a una figura che ha dimostrato in questi anni di agire in pieno spirito di servizio e con grande impegno e determinazione nel cercare di dare concrete risposte alle istanze dei cittadini della Brianza. Sono pretestuose perché oggi più che mai amministrare una provincia significa farsi carico di enormi responsabilità in un contesto difficile, ma anche fare un lavoro prezioso e importante di coordinamento tra i sindaci e i comuni: per questo, ogni tentativo di “politicizzare” una Istituzione eletta da sindaci e consiglieri comunali è antistorico e forzato. Ricordiamo infine che proprio per tutto questo, Roberto Invernizzi è sempre stato eletto (sia da Consigliere sia da Presidente) all’interno della lista Brianza Rete Comune”.
E poi: “Diamo noi un consiglio al consigliere: non perda tempo a inseguire voci e supposizioni, ma si occupi di ciò che è chiamato a fare: lavorare per risolvere i problemi dei cittadini, a partire dal tutelare un territorio come la Brianza abbandonato dalla Regione, nel quale il trasporto pubblico è carente e nel quale la sanità si è allontanata dai cittadini. Si occupi della tanto sbandierata autonomia per la quale ha persino sostenuto un referendum costoso e pretestuoso; di quella partita purtroppo non si sente proprio più nulla: forse le voci che sostenevano che il referendum era in pratica inutile e che la Lega è ormai un partito centralista non erano – quelle sì – così infondate?”.
“Alla porcata preferisco la porchetta – ha replicato il diretto interessato Invernizzi – non so quali corridoi frequenti Monti, ma di certo sono quelli sbagliati. Mi conosce troppo poco per sapere che certe manovre non appartengono al mio stile: rimarrò in Provincia fino al 26 maggio. Piuttosto visto che ha qualche collegamento con chi comanda a Roma chieda di rinviare le elezioni del consiglio dopo le amministrative».