Sicuramente venerdì 10 giugno sventoleranno le bandiere delle diverse associazioni che tutelano i diritti dei consumatori. Probabilmente, poi, qualcuno onorerà il titolo della manifestazione e per protesta scenderà nelle strade e nelle piazze con delle #pentolevuote.
#pentolevuote: le parole di Federconsumatori
L’appuntamento è organizzato a livello nazionale e a Milano conterà sulla partecipazione della sezione di Monza e Brianza di Federconsumatori: appuntamento davanti alla prefettura del capoluogo lombardo alle 11 per ribellarsi contro il caro bollette e, in generale, contro il carovita che sta strozzando un numero sempre maggiore di famiglie. «Purtroppo tutte le più cupe previsioni dei mesi passati si sono avverate: sempre più persone si trovano ad affrontare con fatica le conseguenze di un’inflazione talmente alta da aver già raggiunto, quest’anno, il 6,5%. Un fatto che non accadeva dagli anni Novanta»: lo spiega Alessandro Cherubin, presidente di Federconsumatori MB.
#pentolevuote: dalle bollette a tutto il resto
«Al rincaro dei prezzi dell’energia ha fatto seguito, a cascata, un aumento generalizzato di tutti i costi: dai prodotti alimentari ai tassi dei mutui, nulla si è salvato. E, di conseguenza, è cresciuto anche il numero dei monzesi e dei brianzoli che negli ultimi mesi si è rivolto alla nostra associazione: il problema principale resta il saldo delle bollette dell’energia, perché l’impennata dei prezzi dello scorso inverno ha generato parecchie difficoltà. E poi, diciamolo: ai costi che si sono alzati, si sono aggiunti anche i rincari causati da chi ha deciso di fare speculazioni».
#pentolevuote: le richieste
A livello regionale quasi tutte le associazioni di settore hanno aderito alla protesta delle #pentolevuote: una quindicina le sigle pronte a far sentire la propria voce – ma le adesioni potrebbero ancora aumentare. Scenderanno in piazza con un fitto elenco di proposte da presentare al governo, che spazia dall’introduzione di un criterio di calcolo dei prezzi coerente con i costi di produzione delle diverse fonti energetiche all’attivazione di comitati territoriali di sorveglianza dei prezzi. «Sono ormai necessari interventi strutturali: quasi più a livello europeo, che nazionale».