Parco Adda Nord, spuntano antenne. Dopo l’allarme per le crescenti richieste di realizzare su terreni agricoli privati (ma inseriti nel territorio protetto del parco) nuovi campi agri e fotovoltaici, ora tocca anche alle antenne.
A lanciare l’allarme è stata negli scorsi giorni, con un appello sui social network affinché anche i cornatesi si mobilitino insieme a loro, l’azienda agricola “Avanti Frutta”, azienda del territorio che opera nell’ambito del biologico e che organizza attività di fattoria didattica dedicate a bambini, scuole e persone con fragilità.
Parco Adda Nord sotto assedio tra pannelli solari e antenne 5G: l’allarme dell’azienda di coltivazione biologica e sociale
«Cari amici – hanno scritto i titolari dell’azienda – nella nostra comunità stanno progettando l’installazione di una nuova antenna 5G proprio accanto ad Avanti Frutta. Questa scelta ci preoccupa per diversi motivi: l’area è parte integrante del Parco Adda Nord, un bene paesaggistico e naturalistico che tutti dobbiamo proteggere. Nelle vicinanze, inoltre, sono già presenti altre due antenne, perché consumare altro suolo e impattare sul paesaggio quando potrebbero essere utilizzate strutture esistenti?».

Al momento l’antenna è ancora sulla carta, ma la preoccupazione c’è. Anche perché nel frattempo si è tenuta una prima conferenza dei servizi aperta ai cittadini, trattandosi di bene di natura ambientale. Ma che dopo la prima conferenza l’iter possa procedere spedito (in forza peraltro dell’esistenza di altre due installazioni) è un’ipotesi plausibile. Dove ce ne sono due, in altre parole, possono starcene anche tre. Così il rischio è quello di vedere deturpato ulteriormente il parco. Che sta peraltro rischiando di essere invaso da campi fotovoltaici grazie agli incentivi Pnrr (che coprono circa il 60 per cento delle spese di installazione) e all’ancora nebulosa legislazione in materia che, a livello regionale, di fatto è orientata a considerare l’intera Brianza (parchi inclusi) come territorio adatto a queste installazioni. Altro verde che se ne andrebbe dunque, sommato a quello già consumato e in consumazione da asfalto e cemento.
Parco Adda Nord sotto assedio tra pannelli solari e antenne 5G: l’appello ai cittadini
Da qui l’allarme: «La nostra fattoria – scrivono ancora i titolari di Avanti Frutta – non è solo un luogo di lavoro, ma anche di educazione e inclusione sociale, e merita tutela. Noi non siamo contrari alla tecnologia, ma crediamo sia doveroso trovare soluzioni rispettose dell’ambiente, della salute e del territorio». L’azienda ha annunciato di stare preparando delle formali azioni legali, chiedendo però nel frattempo a tutti di partecipare: «Il nostro territorio è un bene comune – concludono – difendiamolo insieme. Tutti possono partecipare perché è un nostro diritto».