Le ipotesi di nuovi tagli al sistema del trasporto pubblico in Italia non possono essere prese alla leggera e rischiano di avere conseguenze pesanti in Lombardia, dove si contano oltre 2 milioni di utenti giornalieri dei servizi per la mobilità. Al settore, peraltro, lo Stato negli ultimi anni ha già fatto mancare risorse per oltre il 15%. A lanciare l’allarme è la Cisl lombarda, contraria all’ipotesi di nuovi tagli indiscriminati. «Contrasteremo tutte le ipotesi di riduzione dei trasferimenti per il trasporto pubblico verso regioni virtuose come la Lombardia, dove la domanda di mobilità è alta e non sono sostenibili ulteriori tagli ai servizi – dichiara Roberto Benaglia, segretario regionale Cisl Lombardia, responsabile area Trasporti -. È inaccettabile che si punti a fare cassa strozzando un servizio indispensabile per la vita di studenti e lavoratori. E’ oltremodo miope pensare di far quadrare i conti pubblici tagliando servizi essenziali».
La Cisl, com’è sua tradizione, non alza solo dei “no”, lancia una proposta: «Il governo adotti immediatamente il criterio dei costi standard per ripartire le risorse del fondo nazionale per il trasporto pubblico – afferma Benaglia -. Questo è l’unico modo per combattere gli sprechi e i doppioni e combinare risparmio con garanzia del servizio”. Secondo la Cisl lombarda, infatti, il trasporto pubblico ha bisogno di ulteriori riforme e riorganizzazioni, ma solo per essere rilanciato. “Noi siamo pronti a fare la nostra parte, come stiamo dimostrando ai tavoli delle aziende impegnate in modo straordinario nei servizi aggiuntivi per Expo – conclude il segretario regionale Cisl Lombardia -. Considerare invece il trasporto un costo da tagliare significa allontanarci davvero dall’Europa, dove in questi anni si è investito di più».