Il provvedimento del governo è stato subito ribattezzato “salva stalle”. E afferma un principio definito “rivoluzionario”: assicurare una maggiore trasparenza nella filiera attraverso l’obbligo di contratti scritti, della durata di dodici mesi, in cui si vincolano gli acquirenti di latte crudo a corrispondere un prezzo che non vada sotto ai costi medi di produzione dell’allevatori. Il decreto agricoltura approvato dal Governo raccoglie importanti misure sollecitate dalla Coldiretti con la manifestazione “un giorno da allevatore”. «Dal Ministro per le Politiche Agricole Maurizio Martina e dall’intero Governo – sottolinea Roberto Moncalvo, presidente della Coldiretti – è arrivato un atto di grande responsabilità determinante per il futuro delle 36mila stalle italiane e dei 180mila posti di lavoro della filiera».
Di fronte al rischio concreto di nuove multe nell’ultimo anno di attuazione del regime delle quote latte per il superamento da parte dell’Italia del proprio livello quantitativo di produzione assegnato dall’Unione Europea – prosegue la Coldiretti – è stata prevista luna importante possibilità di rateizzazione senza interessi. Una risposta alla mobilitazione della Coldiretti viene anche dalle misure di rafforzamento del contrasto alle pratiche sleali di mercato con l’intervento dell’Antitrust attraverso il monitoraggio dei costi medi di produzione del latte crudo e le segnalazioni dell’Ispettorato repressione frodi del Mipaaf (ICQRF) ma anche con l’inasprimento delle sanzioni per violazioni delle prescrizioni dell’art. 62 con multe che vengono innalzate da 3 mila fino a 50 mila euro.