Muggiò, giovanissimi a scuola di Maranza: quel pestaggio tra teen ager nella notte

Muggiò, il pestaggio ripreso dalle telecamere di video sorveglianza

Gli stop accesi dell’auto in sosta lungo via Confalonieri a Muggiò rompono l’oscurità di una sera di pioggia. Il motore è ancora acceso, ma il pestaggio è già iniziato: nonostante siano circa le 20.30, per strada non gira anima viva. Uno dei tre ventenni scesi dall’auto spinge a terra la vittima, gli altri lo circondano, intanto una quarta persona resta in auto pronta a sgommare via. È una spedizione punitiva in piena regola quella che le telecamere del sistema di videosorveglianza riprendono il 21 novembre 2024 proprio di fronte alla chiesa di Taccona, una vendetta alimentata da minacce via Instagram tra due baby gang rivali, una di Desio e una di Muggiò, e poi consumata a suon di botte fino alla simulazione di un’esecuzione. Sembra un crime, invece martedì 30 settembre il giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Monza, Elena Sechi, ha emesso per i sei maggiorenni coinvolti due condanne con rito abbreviato a due anni e mezzo di reclusione per sequestro di persona, tre messe alla prova con affidamento ai lavori di pubblica utilità per sei mesi e un rinvio a giudizio.

Muggiò, giovanissimi a scuola di Maranza: un’altra rissa con un minorenne in ospedale un anno fa

Tutto era iniziato proprio un anno fa, il 6 ottobre 2024, quando tra due bande rivali composte per la maggior parte da minorenni era scoppiata una rissa al luna park di Desio, con un minorenne muggiorese finito in ospedale con ferite da arma da taglio. Le indagini dei Carabinieri delle stazioni di Desio e di Muggiò sono partite proprio da qui portando ad identificare una ventina di giovanissimi compresi tra i 13 e 17 anni quelli di Muggiò, circa una dozzina, mentre tra gli otto desiani ci sono anche alcuni ventenni. Gli inquirenti, però, hanno continuato a scavare fino a quando tutti i pezzi sono andati al loro posto in un quadro inquietante. La baby gang di Muggiò studia da maranza e si muove su due fronti: da un lato prosegue la sua guerra sui social contro i rivali di Desio, a cui fa implicitamente allusione postando foto e video di coltelli e di incitamento alla rissa sempre a volto coperto. Dall’altro lato i maranza mettono a ferro e fuoco il territorio di Muggiò: rapine, minacce, lesioni, uso di sostanze stupefacenti, per poi prendere di mira alcuni esercizi commerciali cinesi. Prima sequestrano il titolare all’interno del proprio negozio, lo picchiano, gli spruzzano dello spry al peperoncino, poi fanno lo stesso con un barista che aveva chiesto loro di non consumare la droga al tavolino del bar. Anche il caso del rider aggredito e derubato, già agli onori delle cronache, fa parte dell’elenco. Intanto i desiani non intendono lasciare gli sgarri impuniti: il 21 novembre parte la spedizione punitiva contro uno dei muggioresi, pestato in via Confalonieri, caricato e sequestrato in auto, portato nel parcheggio di via Cooperazione dove viene simulata un’esecuzione, ma che finisce con il minorenne di Muggiò che scappa attraverso il parco Superga per raggiungere un complice in via De Nicola. Proprio contro di lui ecco una seconda spedizione punitiva la notte dell’1 dicembre 2024, quando in cinque si presentano sotto casa sua armati di spranghe, coltelli e mazze: forzano il cancello e tentano di entrare. A quel punto al maranza non resta che chiamare proprio i carabinieri, che poco dopo intercettano l’auto degli aggressori già in fuga, la fermano e identificano tutti. Tra loro anche una ragazza, che poi risulterà estranea ai fatti.

Muggiò, giovanissimi a scuola di Maranza: chi sono, un identikit

Ma chi è il “maranza”? L’espressione indica un tipo di giovane, spesso adolescente, appartenente a gruppi o comitive rumorose e chiassose, caratterizzate da atteggiamenti spavaldi e provocatori. I maranza si distinguono per il modo di vestire appariscente, con abiti e accessori di marca, spesso contraffatti, e per un linguaggio volgare e banale. Da un’origine dialettale, il termine negli ultimi anni è confluito nel gergo giovanile italiano e sui social network.

I loro comportamenti tipici comprendono atti vandalici, minacce, provocazioni e risse, spesso documentati e condivisi sui social con atteggiamenti di sfida e arroganza. Il fenomeno sembra degenerare in questi ultimi anni, perché i maranza causano disordini urbani, soprattutto nelle ore serali, nelle piazze e nelle strade. Questa cultura giovanile si contraddistingue anche per la passione per la musica rap e trap, esprimendo uno stile di vita da “ragazzo di strada”, a volte associato a un comportamento antisociale e di ribellione, che spesso confluisce in atti delinquenziali.

L'autore

Classe 1979, sono giornalista e scrittore. Al Cittadino dal 1998, mi occupo di politica, amministrativa ed economia. I miei romanzi sono stati pubblicati da Acar Edizioni: L’ultimo confidente (2015), Il cartello dei Balcani (2017), Il cacciatore di narcos (2019).