Morto l’operaio precipitato a Senago: era caduto per 16 metri

Dichiarata la morte cerebrale per Giuseppe Danieli, l'operaio di 72 anni residente a Giussano precipitato in una azienda di Senago.
Senago operaio di Giussano caduto alla Cifa i rilievi
Senago operaio di Giussano caduto alla Cifa i rilievi

È stata dichiarata la morte cerebrale venerdì mattina da parte dei sanitari dell’Ospedale di Niguarda per Giuseppe Danieli, l’operaio di 72 anni residente a Giussano caduto da una altezza di 16 metri nella mattina di giovedì mentre faceva manutenzione su un tetto di un capannone della Cifa di Senago.

Danieli è stato tenuto in vita per mezzo dei macchinari del reparto di terapia intensiva e i famigliari avrebbero già dato il via libera alle procedure previste.

Operaio precipitato a Senago, condizioni da subito disperate

Senago operaio di Giussano caduto alla Cifa i rilievi
Senago operaio di Giussano caduto alla Cifa i rilievi

Le condizioni erano apparse immediatamente disperate, anche perché la caduta non era stata attutita da nessuna deviazione o intralcio nel volo verso l’asfalto. Il lavoratore, esterno al personale dell’azienda, era salito sulla copertura dell’unità produttiva collocata sul lato ovest del grande sito industriale che confina con la piattaforma ecologica cittadina, per effettuare un intervento di manutenzione con un collega.

A un certo punto, per cause ancora tutte da accertare e che sono al vaglio della Polizia locale e dei vigili del fuoco giunti sul posto, l’uomo ha perso l’equilibrio ed è rapidamente scivolato verso le grondaie del capannone fino ad essere proiettato nel vuoto.

Operaio precipitato a Senago, i soccorsi

Le condizioni del lavorante, esterno al personale del quartier generale senaghese della multinazionale metalmeccanica e assunto regolarmente dalla ditta responsabile dei lavori, sono apparse immediatamente molto gravi al personale della Croce Rossa di Cusano Milanino giunto sul posto, tanto che si è provveduto ad allertare l’elisoccorso atterrato nelle vicinanze del luogo dell’incidente. Dopo un rapido consulto, quando ormai erano già arrivate le 10.40 era stato deciso per il trasporto in ambulanza. Il manutentore è stato condotto al Niguarda dove è stato immediatamente sottoposto alle cure intensive del caso ma le sue condizioni non sono mai migliorate.