Monza, tavola rotonda sulle dipendenze giovanili: interviene monsignor Delpini

L'arcivescovo troverà ad accoglierlo anche il prefetto Enrico Roccatagliata ed il questore Filippo Ferri. L'obiettivo è stimolare un dialogo tra istituzioni sulla problematica
Monza Delpini Arcivescovo a Monza per inaugurazione organo di Triante
Monza Delpini Arcivescovo a Monza Fabrizio Radaelli

L’arcivescovo di Milano, monsignor Mario Delpini, sarà ospite al teatrino della Villa reale, a Monza, il prossimo 11 novembre, alle 17.30, per un incontro di approfondimento dal titolo “Dipendenze giovanili: tra contrasto, sfide educative e responsabilità condivise”. Un’iniziativa promossa dalla diocesi di Milano per approfondire il tema cruciale e delicato delle dipendenze giovanili. Un incontro che vuole essere una fotografia della situazione attuale, spiegata attraverso dati aggiornati ed esperienze di chi opera quotidianamente in questo ambito.

Monza: presenti anche il vicario episcopale, il prefetto ed il questore

A portare i saluti del territorio all’arcivescovo sarà monsignor Michele Elli, vicario episcopale della zona quinta di Monza. In sala, ospiti dell’incontro, ci saranno il prefetto, Enrico Roccatagliata e il questore, Filippo Ferri. Alla tavola rotonda sarà presente anche Giuseppe Enzo Spina, direttore centrale per i servizi antidroga del ministero dell’Interno con Marcello Viola, procuratore della Repubblica di Milano e Giovanni Melillo, procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo.

Monza: gli obiettivi della tavola rotonda

«La proposta nasce dall’intenzione di mettere in dialogo mondi diversi, istituzionale, educativo, pastorale e accademico, per leggere insieme un fenomeno complesso e in continua evoluzione -spiegano dalla diocesi-. L’incontro vuole offrire un’occasione di ascolto reciproco, in cui ciascuno possa contribuire a delineare percorsi realistici e condivisi di prevenzione, accompagnamento e sostegno ai giovani».

L'autore

Nata nell’anno dei due presidenti e dei tre papi. Scrivo per il Cittadino dal 2009, prima solo per l’edizione cartacea poi per la tv e il sito per cui realizzo anche servizi video. Mi occupo di chiesa locale, cronaca, volontariato, terzo settore, carcere. Con l’associazione Carcere Aperto nel 2011 ho realizzato insieme al fotografo Antonio Pistillo la mostra “Guardami”, dove abbiamo raccontato le storie dei detenuti della casa circondariale di Monza.