Monza, petizione online per salvare la ciclofficina di largo Mazzini: «Il mio furgone non può più stare qui»

Ha già raggiunto le 400 firme la petizione online lanciata da Ermanno Bernardi che da anni per tre giorni alla settimana porta la sua ciclofficina in largo Mazzini: nei giorni scorsi la comunicazione di “sfratto”, il suo furgone dà fastidio.
MONZA LA CICLOFFICINA MOBILE DI ERMANNO BERNARDI IN LARGO MAZZINI
MONZA LA CICLOFFICINA MOBILE DI ERMANNO BERNARDI IN LARGO MAZZINI FABRIZIO RADAELLI

Quattrocento firme in poche ore. È il (primo) risultato della petizione online lanciata sulla piattaforma change.org da Ermanno Bernardi, titolare della ciclofficina mobile che tre giorni a settimana (martedì, giovedì e sabato, dalle 9 alle 19) si trova in largo Mazzini, a Monza.

A spiegare il motivo della raccolta firme è lo stesso Bernardi, rivolgendosi ai tantissimi che ogni settimana arrivano alla ciclofficina per vendere e comprare biciclette o per sistemare e aggiustare quelle in uso.

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«Qualche giorno fa mi è stato comunicato che non sarà più possibile parcheggiare il furgone in loco durante il servizio. In questo modo diventa impossibile per noi continuare a fare il nostro lavoro».
Il motivo dell’invito a liberare lo spazio davanti alla Rinascente pare siano le «segnalazioni di diversi cittadini che sarebbero disturbati dalla presenza del furgone accanto al gazebo», spiega Bernardi.

Un appello che non è caduto nel vuoto e che nel giro di poche ore è rimbalzato sui social, condiviso e amplificato. «Sono qui a chiedervi di firmare questa petizione perché siamo convinti che molti cittadini ritengano quello della ciclofficina un servizio importante, fatto con passione e professionalità».

Sono molti i cittadini, le associazioni e qualche politico che si sono già schierate dalla parte di Bernardi.

«La ciclofficina rappresenta un’occasione per i comuni, le istituzioni, le organizzazioni e le associazioni per promuovere obiettivi importanti come l’incremento di forme di mobilità sostenibile e la qualità della vita, accrescere la consapevolezza della cittadinanza in merito alle tematiche ambientali collegate alla mobilità, presentare proposte alternative e sostenibili per i cittadini», si legge nel testo della petizione.

L'autore

Nata nell’anno dei due presidenti e dei tre papi. Scrivo per il Cittadino dal 2009, prima solo per l’edizione cartacea poi per la tv e il sito per cui realizzo anche servizi video. Mi occupo di chiesa locale, cronaca, volontariato, terzo settore, carcere. Con l’associazione Carcere Aperto nel 2011 ho realizzato insieme al fotografo Antonio Pistillo la mostra “Guardami”, dove abbiamo raccontato le storie dei detenuti della casa circondariale di Monza.