Monza, monsignor Galantino in San Pietro per parlare di pace col Club Unesco

Arriva a Monza giovedì 9 giugno. Monsignor Nunzio Galantino, segretario generale della Conferenza episcopale italiana, sarà ospite nella chiesa di San Pietro martire per parlare di pace. Alle 18.30, con l’arciprete di Monza, monsignor Silvano Provasi. Modera il direttore del Cittadino, Martino Cervo.
Monsignor Nunzio Galantino ospite a Monza - foto ufficio stampa Fondazione De Gasperi
Monsignor Nunzio Galantino ospite a Monza – foto ufficio stampa Fondazione De Gasperi

Arriva a Monza giovedì 9 giugno. Monsignor Nunzio Galantino, segretario generale della Conferenza episcopale italiana, sarà ospite nella chiesa di San Pietro martire per parlare di pace. Un incontro atteso e programmato dal Club Unesco in occasione del quinto anniversario della proclamazione Unesco del duomo di Monza con la regina Teodolinda a monumento e testimone di una cultura di pace. Appuntamento alle 18.30.

Una serata celebrativa per ricordare la figura centrale della sovrana longobarda e il valore simbolico della basilica monzese.
«L’esempio di papa Gregorio Magno e di Teodolinda come costruttori di pace si cala nel presente della nostra storia, segnata da flussi di migrazioni, dall’avanzata dei nazionalismi e dalla minaccia del terrorismo – ha spiegato Filippo Carrese, presidente della sezione di Monza del Club Unesco – La loro vita con le opere compiute a favore della pace segna per i credenti e per ogni uomo itinerari di fratellanza e stimola scelte coraggiose per poterla realizzare».

E proprio di pace parlerà anche il segretario della Cei nel suo intervento a San Pietro martire, con un discorso dal titolo: “Costruttori di pace in tempi di fragilità: dalla lezione della storia alle sfide di oggi”. A moderare il dibattito, a cui parteciperà anche l’arciprete di Monza, monsignor Silvano Provasi, sarà il direttore del Cittadino, Martino Cervo.

Un anniversario importante, una serata per ribadire il ruolo centrale svolto da Teodolinda e dalla città di Monza. «Il valore artistico ed estetico di questo luogo (il duomo, ndr) è quasi secondario di fronte all’importanza dei valori di cui la sovrana dei longobardi è stata testimone – aveva commentato Carrese durante la posa della targa che riporta la scritta: “Patrimonio testimone di una cultura di pace per l’umanità” – Teodolinda è stata cooperatrice missionaria, terreno di incontro tra culture e religioni differenti, e il duomo che volle erigere ne dà ancora oggi testimonianza».

Una cerimonia, quella della posa della targa voluta dall’Unesco, all’ingresso della cappella degli Zavattari dedicata alla sovrana bavarese, a cui parteciparono nel 2011, il giorno dell’inaugurazione della targa, il vice direttore generale dell’Unesco, Francesco Bandarin e Maria Luisa Stringa, presidente della Federazione italiana dei Club e centri Unesco.

Un riconoscimento caparbiamente voluto dalla sede monzese dell’Unesco, frutto di una capillare raccolta firme organizzata proprio dal Club di Monza.