Aveva contratto 43mila euro di debiti a poker con due baristi, padre e figlio, titolari di un locale alla periferia di Monza dove era stato organizzato un giro clandestino di gioco d’azzardo. Un debito che il giocatore, un imprenditore 33enne originario di Como, non era riuscito a onorare. Conseguenza? I due baristi, un 66enne e un 38enne, hanno cominciato a minacciarlo pesantemente fino addirittura a rapinarlo, lo scorso agosto, quando i due l’avevano aggredito e costretto a consegnare il portafogli.
Sugli episodi, dopo che limprenditore ha presentato una denuncia, hanno indagato i Carabinieri della Compagnia di Cassano d’Adda che il 9 settembre, a Melzo, hanno tratto in arresto in flagranza di reato il 66enne, sorpreso mentre riceveva dalla vittima 2 mila euro in contanti.
Procedendo all’immediata perquisizione del bar di Monza i militari hanno rinvenuto altri 2 mila euro in contanti, assegni bancari, un’agenda con l’annotazione di somme di denaro dovute, oltre a carte da poker e fiches, il tutto riconducibile il gioco d’azzardo.
Infine, il 20 settembre, l’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere ha portato dietro le sbarre anche il figlio 38enne, identificato quale autore della rapina. I due uomini risponderanno assieme dei reati di usura ed estorsione in concorso.