È un appello «agli uomini e alle donne di buona volontà» di Monza, Brugherio e Villasanta quello lanciato dal Decanato e dalla Caritas: un appello a sostenere il “Fondo Schuster – Case per la gente” istituito dall’arcivescovo Mario Delpini lo scorso 15 dicembre, in occasione del Discorso di Sant’Ambrogio. «Nell’anno del Giubileo intendiamo rilanciare la speranza -ha spiegato giovedì 20 febbraio l’arciprete Marino Mosconi nel presentare l’iniziativa-: l’impegno per garantire una casa a tutti è un’esigenza di giustizia e di solidarietà» in un frangente in cui i costi degli affitti e dei mutui costringono molte coppie a rinviare il matrimonio o a trasferirsi in altri comuni e impediscono a persone di altre regioni di accettare un impiego a Monza. Il problema non sta nella carenza di abitazioni, dato che solo nel capoluogo brianzolo quelle libere sono almeno cinquemila, ma nei prezzi esorbitanti e nella diffidenza di tanti piccoli proprietari a metterle sul mercato.
Fondo Schuster: i pareri di Meregalli e Patrini
«Vorremmo che le comunità cristiane del nostro territorio dedichino un’attenzione continuativa a questo tema -ha affermato il moderatore dell’assemblea sinodale decanale Guido Meregalli-. Il Fondo Schuster è uno strumento di raccolta delle risorse per condividere quello che ciascuno può dare, dalle offerte per pagare le spese a chi è in difficoltà e fornire le garanzie ai proprietari che accettano di affittare i loro appartamenti a canone agevolato, al conferimento di immobili da riqualificare». «L’urgenza casa è diventata un’emergenza -ha commentato Emanuele Patrini della Caritas- è scoppiata con la crisi del 2007-2008, e per affrontarla la diocesi ha attivato il Fondo famiglia lavoro, poi ha avuto un’altra grossa spinta con la pandemia di covid-19 quando molte persone hanno perso l’occupazione e gli stipendi hanno subito una pesante riduzione».
Fondo Schuster: le prime iniziative in programma
Il decanato di Monza, il primo nella diocesi ad aderire formalmente al Fondo Schuster, avvierà nei prossimi giorni la fase organizzativa dell’operazione e fisserà i criteri con cui determinare quali stabili varrà la pena sistemare. I promotori, intanto, suggeriscono alcuni gesti concreti che i proprietari, le associazioni che si occupano dell’emergenza abitativa e i tre comuni potrebbero compiere calandoli, oltretutto, nel percorso dell’anno giubilare: rinviare gli sfratti per le famiglie in grave difficoltà, avviare progetti di edilizia sociale, destinare alcuni alloggi a programmi di reinserimento sociale. Il 9 marzo, prima domenica di Quaresima, le offerte raccolte durante la messa delle 18.30 in Duomo, che concluderà il pellegrinaggio decanale che partirà dalla chiesa di San Pietro Martire, saranno devolute al Fondo. Iniziative simili si svolgeranno nelle altre parrocchie delle tre città e in altri momenti dell’anno giubilare.