Monza, la protesta degli studenti al liceo Porta: «Ora ascoltateci»

Un centinaio di studenti del liceo Porta di Monza di recente non è entrato a scuola alla prima ora per richiamare l'attenzione sull'edificio.
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Monza Liceo Porta Fabrizio Radaelli

Una scelta motivata e consapevole quella degli alunni del liceo Porta di Monza: non entrare in classe la prima ora per far sentire la propria voce in modo pacifico e nel rispetto degli altri. Lo scorso venerdì un centinaio di studenti non ha varcato il portone della scuola per richiamare l’attenzione sugli annosi problemi della scuola: maniglie rotte, bagni inagibili, tapparelle rotte giardino inutilizzabile.

Monza, la protesta degli studenti al liceo Porta: le istanze e la replica

«Vogliamo essere ascoltati – dicono i ragazzi – siamo stanchi della situazione. Abbiamo bisogno di uno sfogo esterno, c’è un grande giardino quando potremo usarlo?». Questioni che da tempo sono note alla dirigenza e che, nell’ultimo periodo sono al centro di interventi.

«La scuola è in una fase di rinnovamento. Sono diversi gli interventi di manutenzione voluti dalla dirigente – commentano Anna Melzi e Alessandra Pacchioni, collaboratrici della dirigente – e portati avanti grazie anche alla collaborazione con la Provincia, che garantisce interventi tempestivi e risolutivi. La dirigenza e lo staff sono sempre disponibili all’ascolto dei bisogni delle ragazze e dei ragazzi. Le situazioni presentate, in questa circostanza, sono o già risolte o in fase di risoluzione».

Monza, la protesta degli studenti al liceo Porta: il cantiere per l’intervento della Provincia

Sul lato esterno dell’istituto di via della Guerrina è evidente l’impalcatura posata per i lavori di rifacimento di tetto, cappotto e serramenti esterni, un intervento della Provincia che servirà anche a risolvere il problema delle infiltrazioni. «Mi è dispiaciuto sapere della protesta dei ragazzi del Porta – conclude Giuseppe Azzarello, consigliere provinciale con delega all’edilizia scolastica – proprio ora che sono partiti diversi interventi. Credo sia mancata un po’ di comunicazione, sono disponibile a incontrarli».