Monza, il direttore di Farmacom in pensione: «Soddisfazioni? La farmacia sempre aperta e la robotizzazione»

Apprezzamento per i quarant’anni di servizio di Maurizio Brambilla in Farmacom, alla vigilia della pensione.
Monza Maurizio Brambilla - foto Radaelli
Monza Maurizio Brambilla – foto Radaelli

L’applauso del consiglio comunale e l’apprezzamento espresso da tutti gli schieramenti per l’operato svolto in quarant’anni di servizio sono la cifra della traccia che Maurizio Brambilla lascerà in Farmacom. Gli amministratori cittadini di tutti i partiti hanno salutato il direttore generale della società che dal primo aprile sarà in pensione, in consiglio comunale.
Brambilla è, del resto, parte integrante della storia delle farmacie pubbliche monzesi e tra i fautori della loro crescita nel corso degli anni, così come lo è stato anche prima della nascita della partecipata, nel 1998.
Entrato per la prima volta in una farmacia comunale nel 1983 per sostituire una commessa in maternità, vincendo un concorso dopo l’altro è arrivato ai vertici di quella che all’epoca era Amfac, la municipalizzata che gestiva nove esercizi: «Sono diventato collaboratore di farmacia nell’84 – racconta – nell’87 direttore, nel ‘93 direttore generale dell’azienda e nel’ 98 della neonata Farmacom. Ora sto riempiendo gli scatoloni per il trasloco degli uffici da via Ramazzotti a via Marsala, poi farò quelli per portare via le mie cose».
Il tributo del consiglio comunale, commenta, è stata una bella soddisfazione pari a tante provate in quarant’anni di attività: «Tra le maggiori – afferma – ci sono l’apertura della decima di via Ramazzotti, l’unica a Monza aperta tutte le notti, e l’avvio del processo di robotizzazione» dei magazzini. E a chi in consiglio comunale ha ipotizzato che continuerà a collaborare con la società Brambilla replica: «Ho settant’anni, merito di andare in pensione».