Sul da farsi non hanno mai smesso di discutere: negli anni non sono mancate raccolte firme, iniziative in piazza, interrogazioni in consiglio comunale. Perché «via D’Annunzio deve restare chiusa. È l’unico punto di ritrovo del quartiere».
Una settimana fa, però, sono tornati sul campo per organizzare l’evento previsto per sabato 24 luglio: «Vogliamo far sentire la nostra voce coinvolgendo anche le altre forze politiche del centrosinistra». Gli esponenti del circolo 3 del Pd, sostenuti da molti residenti e dalla sezione di San Rocco del sindacato dei pensionati della Cgil, fanno quadrato: «La piazza davanti al centro civico è un punto di riferimento per tutti», commenta Michele Erba, segretario del circolo che ha sede in via Sant’Alessandro. Gli animi sono tornati a scaldarsi con la pubblicazione della delibera di giunta che «conferma che l’amministrazione intende procedere con il progetto che intende tagliare in due la piazza».
I lavori potrebbero concludersi anche prima dell’estate: lo aveva anticipato il Cittadino nelle scorse settimane, annunciando che la giunta aveva approvato lo studio di fattibilità presentato da Coop, che realizzerà i lavori nell’ambito delle compensazioni dovute al comune per l’apertura del supermercato all’interno dell’ex Cgs di via Marsala. L’intervento era stato promesso dal centrodestra durante la campagna elettorale: la riapertura alla circolazione era stata chiesta dai titolari di alcune attività commerciali nel tentativo di attirare nuovi clienti. Il nuovo progetto ridisegna il tratto terminale della strada che tornerà, così, a sbucare su via Aquileia: è previsto il mantenimento della fontana, mentre le panchine saranno spostate sul lato sinistro della piazza. Dei dissuasori a scomparsa consentiranno di richiudere al traffico via D’Annunzio nei fine settimana e nei giorni festivi.
«La piazza resterà un luogo di socialità», aveva dichiarato l’assessore all’Urbanistica Martina Sassoli, precisando che la sperimentazione potrebbe essere modificata in futuro a seconda delle esigenze del quartiere. Ma nemmeno di sperimentazione vuol sentire parlare chi vive lo spiazzo ogni giorno in prima persona. «All’epoca erano stati proprio i commercianti a richiedere la sua chiusura», commenta il consigliere dem Pietro Zonca ricordando tappe, processi e ragionamenti che avevano portato l’allora giunta Faglia a questa decisione. «L’intervento, oltretutto, non è a costo zero per l’amministrazione: metterà sul piatto 10.300 euro, che andranno a sommarsi ai 65.100 di Coop. Con un investimento del genere si sarebbero potute migliorare le condizioni della piazza, o mettere in campo altri interventi».