Monza, da scuole ad hub di quartiere: cosa succederà a San Rocco con 21 milioni di euro

Il Comune di Monza inizia a programmare gli interventi per San Rocco finanziati da un fondo europeo con 21 milioni di euro: i progetti di “Una comunità educante”.
Scuole Koinè
Scuole Koinè Fabrizio Radaelli

Dar vita a una “scuola diffusa” a San Rocco che superi i muri delle aule per aprirsi al quartiere e realizzare hub polifunzionali in cui si incontrino associazioni e aziende per ideare iniziative innovative. Sono due degli obiettivi del piano di sviluppo urbano sostenibile che il Comune coprogetterà con la Regione utilizzando 21.500.000 euro attinti dal conto energetico e dai fondi europei che saranno erogati dal Pirellone a patto che le tappe delineate nei prossimi mesi vengano rispettate e che l’intero programma si concluda nel 2027.

I due enti hanno firmato martedì il protocollo d’intesa del progetto “Una comunità educante al futuro” in cui saranno coinvolte la consulta, le scuole, la parrocchia, le società sportive, il mondo del volontariato e gli imprenditori. A breve il quartiere dovrebbe trasformarsi in un “macro laboratorio” in cui sperimentare “una strategia innovativa e diffusa e creare le condizioni di sistema in grado di favorire la competitività territoriale, la crescita del capitale umano, il benessere dei cittadini”.

Il disegno, si legge nel documento approvato dalla giunta, sarà perseguito attraverso azioni immateriali tra cui la formazione degli insegnanti e le relazioni tra scuola, famiglie e comunità locale, e materiali quali la riqualificazione energetica dei cinque plessi di San Rocco, la rigenerazione delle aree verdi attorno agli istituti a partire da quella di via Sant’Alessandro, la valorizzazione del sistema ecologico del Lambro, il potenziamento della mobilità sostenibile e la connessione del quartiere al resto della città e alle future fermate della metropolitana. Il progetto punta anche al recupero delle aree dismesse attraverso un masterplan che verrà definito con i privati nel tentativo di “mettere a sistema” la ex Garbagnati, la Philips e siti più piccoli tra cui la Pelucchi ma che dovrebbe escludere la ex Fossati e Lamperti.

Alla costruzione del programma collaboreranno la Fondazione Lombardia per l’ambiente, l’università Bicocca, il centro di ricerca Cemtet, Arcadis Italia, Fondazione Exodus e l’istituto comprensivo Koiné in un percorso aperto alla partecipazione dei cittadini e delle realtà del quartiere.

Entro la fine dell’anno il Comune dovrà inviare al Pirellone le schede con la descrizione dei primi passi concreti che intende intraprendere: il piano produrrà effetti nel medio periodo ed entro il 2030 dovrebbe facilitare il contrasto alla dispersione scolastica, all’intensità della povertà e alla devianza mentre dovrebbe portare a un miglioramento dei servizi e dell’offerta formativa.

La riqualificazione urbana potrebbe essere favorita da un collegamento ciclabile con Milano che potrebbe correre lungo il corso del Lambro o l’asse della ferrovia. L’efficientamento energetico delle scuole sarà ottenuto con la posa del cappotto, di sistemi di schermatura del sole, di caldaie a condensazione e pompe di calore, di pannelli fotovoltaici che dovrebbero richiedere 12.350.000 euro, 2.150.000 euro dovrebbero essere assorbiti dagli interventi sulle aree vicine ai plessi, 1.500.000 dalla valorizzazione del sistema del Lambro, 1.450.000 dalla mobilità sostenibile, 1.400.000 dal recupero delle aree dismesse mentre il resto del finanziamento dovrebbe essere destinato alla formazione degli insegnanti, ai laboratori diffusi e alla partecipazione.