Monza, c’è un piano per l’area ex Philips: un campus del futuro, verde e servizi per rinascere

LEGGI Il progetto di Bosco verticale - C’è un piano per il futuro dell’area ex Philips, 60.000 metri quadrati tra viale Campania e via Borgazzi a Monza. Lo studio dell’architetto sestese Marzorati ha depositato una proposta per cambiare volto alla storica area produttiva a sud della città.
Monza: il progetto dell’architetto Marzorati per l’area ex Philips
Monza: il progetto dell’architetto Marzorati per l’area ex Philips

Una via Philips completamente nuova, una porta di Monza pensata per essere un biglietto da visita di rilevanza internazionale. Il progetto c’è ed è già stato protocollato in Comune a firma dell’architetto sestese Giancarlo Marzorati. L’area interessata è la zona lungo via Philips, un’area di trasformazione di circa 60.000 metri quadrati tra viale Campania e via Borgazzi.

Qui Marzorati ha pensato a un campus del futuro, un’oasi di verde a servizio del benessere tanto versatile quanto innovativa.


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«Ho immaginato una nuova realtà dove il passeggio, la gita ciclopedonale, l’incontro nella piazza, la suggestione dell’acqua diventino ingredienti di una globalità che esprime un modo di vivere di qualità – racconta Marzorati – dove le auto sono appena tollerate per l’arrivo e la partenza perché i parking sono interrati, e dove anche i tetti ondeggianti dei laboratori sono verdi per la waldsteinia che li ricopre».

Un nuovo spazio che è frutto di un sogno e una sfrenata fantasia «raccolti però in una proposta che deve essere credibile perché le idee, anche le più ardite, vanno sempre contestualizzate».


Come sarà. Ecco allora come dovrebbe presentarsi tra qualche anno l’area dell’ex Philips. Resteranno al loro posto le strutture industriali esistenti, con la possibilità di ampliarne gli spazi e anche gli addetti a vario titolo. Un legame con la storia passata della zona sarà il “capannone V7”, un tempo magazzino per gli elettrodomestici, domani sede di un centro benessere all’avanguardia. Un edificio alto 24 metri completamente reinventato con luoghi di confort, aree ristoro esclusive e una terrazza belvedere a volo d’angelo sul territorio.

«Niente scale, i visitatori potranno percorrere gli spazi utilizzando un pendio che li accompagnerà lungo il percorso».

Ma non solo. Il progetto prevede la compresenza di una rsa con asili ed edifici per l’infanzia, per agevolare la vicinanza e l’interazione intergenerazionale. E poi strutture ricettive come i “condhotel”, in grado di ospitare stanze di albergo accanto ad appartamenti privati, a disposizione degli ospiti delle aziende che operano nell’area. Spazio anche all’edilizia residenziale, anche questa proposta in maniera versatile grazie alla Casa pluralista, un’altra idea di Marzorati.

«Agli acquirenti viene venduto l’appartamento senza alcuna divisione, con i soli servizi igienici, così che possa modellare la casa in base alle proprie specifiche esigenze. Uno spazio che può quindi essere destinato ad un uso abitativo o commerciale, a seconda delle richieste», aggiunge.
«È fondamentale nel progetto la centralità del quartiere. L’idea di partenza è che il nuovo distretto si integri con il quartiere dando riconoscibilità alla zona, una nuova centralità».