L’ospedale San Gerardo all’avanguardia nella cura dei pazienti epilettici che non rispondono alla terapia con i medicinali. Lo rivela l’annuncio dell’Asst di Monza per il 50esimo impianto Vns, che significa Vagal nerve stimulation, stimolazione del nervo vagale. E succede, soprattutto, in ambito pediatrico. “Un traguardo importante che colloca il San Gerardo ai vertici dell’esperienza di neuromodulazione nel trattamento dell’epilessia farmaco resistente pediatrica non solo in Italia ma in Europa” dice la direzione.
La novità riguarda l’utilizzo del sistema SenTiva, “il dispositivo di ultima generazione che si caratterizza per una terapia di risposta non invasiva con una serie di nuove funzionalità avanzate per il trattamento dell’epilessia farmaco resistente. SenTiva è l’unico dispositivo delle sue dimensioni ad includere la modalità AutoStim, nota anche come modalità di risposta alle crisi, progettata per rilevare le crisi e fornire automaticamente una dose aggiuntiva di terapia”.
L’intervento venerdì 15 giugno con l’impianto su un bambino di 12 anni. Si tratta di un elettrocatere che viene installato sul nervo vago di sinistra all’altezza del collo e poi controllato da un regolatore sottocute. “Il sistema viene controllato tramite un collegamento wireless che permette la programmazione dei parametri di stimolazione, l’intensità della corrente, quindi, misurata in mAmpere e il ciclo di stimolazione, cioè la ripetizione di fasi di accensione e fasi di spegnimento durante la giornata. La durata delle batterie è di circa cinque anni”.
«La nuova frontiera delle terapia legata all’epilessia passa dalla Asst di Monza – sottolinea il direttore generale Matteo Stocco -. I 50 interventi su bambini provenienti da tutta Italia, tra cui un neonato di 6 mesi, mettono in risalto la nostra struttura neurochirurgica che ha la casistica più alta in tutta Italia, non solo in termini di numeri ma di anche di professionalità ed eccellenza». Il responsabile dell’unità operativa di neurofisiologia pediatrica è Daniele Grioni. «Abbiamo iniziato a eseguire gli impianti nel 2007 – ha raccontato – La selezione dei pazienti, la chirurgia e il follow up vengono effettuati in stretta collaborazione tra neuropsichiatria infantile, neuroradiologo e neurochirurgo: al San Gerardo abbiamo l’esperienza di 50 impianti in età pediatrica con risultati soddisfacenti».
«L’analisi di questi casi – aggiunge il neurochirurgo Leonardo Fiori, neurochirurgo – ci ha indicato che, in relazione al raggiungimento dei risultati migliori, sono importanti l’età del paziente e l’eziologia della malattia: tanto più precoce è l’impianto, migliori sono i risultati»: nella metà dei pazienti è stato raggiunto un controllo delle crisi maggiori dell’80%, ma per alcuni bambini le crisi sono del tutto controllate.